Octavio Paz nacque a Città del Messico il 31 marzo 1914, da una famiglia di sangue indiano e spagnolo. Suo padre era un avvocato, e suo nonno uno dei primi intellettuali impegnati nella causa degli indios.
Octavio cominciò molto presto a scrivere, e a soli 19 anni pubblicò Luna silvestre
A 23 anni aderì alla causa dei repubblicani spagnoli e andò a combattere per loro durante la guerra civile.
Rientrato in Messico, nel 1938 fondò la rivista "Taller", legata ai surrealisti di Parigi e frequentata da scrittori trotskysti.
Nel 1943 si trasferì negli Stati Uniti e si immerse nella poesia modernista anglo-americana.
Nel 1945, su consiglio di Neruda, Paz entrò nel servizio diplomatico messicano: fu rappresentante in Francia, Svizzera, Giappone e India, dove si interessò a fondo di cultura orientale.
In quegli stessi anni la sua produzione letteraria fu prolifica: alle raccolte poetiche (Versante Est, Libertad bayo palabra) alternò saggi di politica (Il labirinto della solitudine, un saggio sull'identità messicana) e di teoria letteraria (come L'arco e la lira). E nel 1957 pubblicò Pietra del sole, un lungo poema sul Messico, diventato negli anni una sorta di inno nazionale.
Nel 1968, per protesta contro la repressione dell'esercito che durante le olimpiadi soffocò con la violenza le proteste degli studenti, lasciò la carriera diplomatica.
Sono anche gli anni in cui prese posizione contro il castrismo e la "via rivoluzionaria" in America Latina, in favore di una via "democratica". Posizioni che gli fruttarono l'appellativo di "reazionario".
Nel 1976 fondò il mensile di riflessione politica "Vuelta".
Tra i riconoscimenti letterari più importanti ricevuti da Paz ci sono il Premio Cervantes, conferitogli nel 1981, e il Premio Nobel per la Letteratura, nel 1990.
Octavio Paz è morto a Città del Messico, il 19 aprile 1998.
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