• Torquato Tasso nacque nel 1544 a Sorrento, ma le origini della sua famiglia non sono campane: il padre, Bernardo Tasso, era un nobile di origine bergamasca, e la madre, Porzia de' Rossi, discendeva da una nobile famiglia toscana.
    Iniziò i suoi studi a Napoli, e poi, per seguire il padre e proseguire i suoi studi di filosofia e letteratura, si trasferì al Nord.
    Nel 1565, data fondamentale per la vita di Torquato Tasso, dopo aver vissuto in varie città, divenne cortigiano a Ferrara, prima al servizio del cardinale Luigi d'Este e poi del Duca Alfonso II.
    Tasso rimane affascinato da Ferrara e dall'ambiente di una corte elegante e colta, dove trascorse il decennio più sereno e poeticamente produttivo della sua vita. La corte estense promuoveva un cultura cortigiana laica, piacevole ed edonistica, attraverso la realizzazione di forme espressive di consumo per un pubblico aristocratico. La cultura dominante, pur tenendo conto dei modelli classicisti nazionali, privilegiava il gusto per il romanzesco, per la pura evasione e per forme di spettacolo leggere, incentrate sull'eroismo cavalleresco unito ad un languido erotismo: armi ed amori.
    All’età di trent'anni cominciarono a manifestarsi in Torquato Tasso i segni di una malattia mentale in cui scrupoli religiosi e manie di persecuzione si fondevano in un groviglio inestricabile. Il conflitto interiore della sua personalità, divisa tra le pulsioni sessuali e la forte religiosità, diventò progressivamente sempre più forte. Questa vita inquieta, fatta di turbamenti e angosce, lo portò verso la follia.
    Nel 1579, Tasso venne rinchiuso da Alfonso II d'Este, suo protettore, nell'ospedale di Sant'Anna a Ferrara, ove rimase sette anni.
    Nel 1586, quando venne liberato, si allontanò da Ferrara, ma la sua instabilità mentale rimase. In quegli anni Torquato Tasso decide di fare una revisione della sua opera La Gerusalemme liberata, togliendo le parti amorose, opera che poi pubblicò con il titolo La Gerusalemme conquistata ma che non ebbe successo.
    Dopo aver girovagato per l'Italia, Tasso si stabilì infine a Roma dove, già ammalato gravemente, in seguito ad una violenta febbre morì il 25 Aprile del 1595.