• Umberto Saba nacque a Trieste nel 1883, da Rachel Coen (ebrea) e Ugo Poli (cattolico), ma già dalla sua prima infanzia dovette affrontare una prova durissima: infatti, il matrimonio dei suoi genitori entrò in crisi quasi subito, e il poeta fu mandato a vivere presso una contadina slovena, l'amatissima Peppa, con la quale mantenne sempre un rapporto d'intenso affetto.
    Rientrato in famiglia a tre anni, crebbe con la madre che gestiva un negozio di oggetti usati.
    La sua carriera scolastica fu breve: frequentò il ginnasio soltanto per pochi mesi e abbandonò quasi subito per lavoro. Perciò la sua formazione avvenne soprattutto tramite quelle che egli poi definì "le sterminate letture d'infanzia": letture di Leopardi, Foscolo, Petrarca, Manzoni.
    Nel 1905-1906 si trasferì a Firenze con l'amico filosofo Giorgio Fano e vi rimase fino al 1910, entrando in contatto (un contatto spesso conflittuale) con gli ambienti intellettuali della città, tra cui la "La Voce".
    Nel 1907-1908, dopo il servizio militare prestato a Salerno (Saba ha la cittadinanza italiana nonostante sia suddito dell'Impero Asburgico), sposò Lina (Carolina Wölfler, la Lina del Canzoniere) da cui l'anno seguente ebbe una figlia.
    Nel 1910 uscì a spese del poeta il primo libro di versi, Poesie; poi nel 1911 scoppiò una grave crisi in famiglia e per un certo periodo il poeta lasciò la moglie, ma poi si rappacificò definitivamente.
    Dopo la prima guerra mondiale, Saba rilevò a Trieste una vecchia libreria antiquaria, alla quale si dedicò per il resto della vita.
    Nel 1921, con il marchio editoriale della libreria, pubblicò il Canzoniere, che comprendeva tutte liriche composte fino a quel momento dal poeta.
    Nel 1929 si sottopose a una terapia psicoanalitica con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud, per curarsi da una nevrosi da cui era afflitto, ma questa esperienza si concluse quasi subito, poiché lo specialista si trasferì a Roma (1933).
    Questa esperienza ebbe un significato importante per Saba, perché gli confermarono alcune sue intuizioni circa l'importanza delle esperienze infantili nella formazione della personalità, e di conseguenza la psicoanalisi gli apparve come uno strumento importantissimo per la conoscenza dell'animo umano e quindi della realtà e della storia. Da allora, insieme a Nietzsche, Freud restò uno dei suoi "maestri di vita".
    Nel 1938 avvenne un cambiamento nella vita di Saba dovuto all'introduzione delle leggi razziali, in conseguenza delle quali dovette abbandonare Trieste e rifugiarsi a Roma, che abbandonò dopo avere trascorso quelli che egli definì i mesi più felici della sua vita (il poeta era circondato dal calore e dalla stima di numerosi intellettuali e scrittori), per l'impossibilità di trovare un lavoro.
    Si trasferì così a Milano (ospitato da una famiglia amica), sino al suo rientro a Trieste, dopo le elezioni del 18 aprile 1948, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita tra ricoveri prolungati in clinica, dovuti alla sua nevrosi e alla morte della moglie, e riconoscimenti ufficiali sulla sua produzione poetica (nel 1951 ricevette il premio dell'Accademia dei Lincei, nel 1953 la laurea honoris causa dell'università di Roma).
    Negli ultimi anni compose ancora delle raccolte di versi e un romanzo rimasto incompiuto, Ernesto.
    Morì a Gorizia nell'agosto del 1957.