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         Ed amai nuovamente; e fu di Lina
         dal rosso scialle il più1 della mia vita.
         Quella che cresce accanto a noi, bambina
         dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita2
     5  Trieste è la città, la donna è Lina, 
         per cui scrissi il mio libro di più ardita
         sincerità3; né dalla sua fu fin'
         ad oggi mai l'anima mia partita4.
    
         Ogni altro conobbi umano amore; 
    10  ma per Lina torrei5 di nuovo un’altra 
         vita, di nuovo vorrei cominciare. 
    
         Per l'altezze6 l'amai del suo dolore; 
         perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra7, 
         e tutto seppe, e non se stessa, amare.
    
    
    [Il canzoniere, Einaudi, Torino 1978]

    METRO
    Sonetto con schema metrico ABAB ABAB CDE CDE.

    COMMENTO
    In questo sonetto il poeta dedica un'accorata dichiarazione di amore imperituro alla moglie Lina, simbolo di forza vitale e generosa passione. Pur riconoscendo turbamenti e crisi del rapporto coniugale, egli afferma la fedeltà del proprio animo e riconferma con forza la volontà di continuare a scegliere la donna cui è legato da anni.
    Le strofe del sonetto rimano secondo lo schema alternato nelle quartine (ABAB, ABAB) e ripetuto nelle terzine (CDE, CDE).

    NOTE
    1 il più: la maggior parte.
    2 è dal suo grembo uscita: è stata partorita da lei.
    3 ardita sincerità: coraggiosa sincerità.
    4 partita: allontanata.
    5 torrei: prenderei, comincerei.
    6 l'altezze: l'intensità, la profondità.
    7 scaltra: furba, calcolatrice.