Lorenzo de' Medici nacque il giorno 1 gennaio 1449 a Firenze, da Pietro de' Medici e Lucrezia Tornabuoni.
Sin da piccolo ricevette un'educazione umanistica e, ancora adolescente, si rivelò un abile uomo politico nelle varie missioni che gli furono assegnate a Napoli, Roma e Venezia.
Nel 1469, anno della morte del padre, si sposò con la nobile Clarice Orsini, stabilendo un'alleanza con una delle più potenti famiglie romane, e a dicembre, appena ventenne, assunse il governo di Firenze.
Nel 1472 guidò Firenze nella guerra contro Volterra per rafforzare il dominio della città nella penisola italica. Sventò poi, nel 1478, la congiura dei Pazzi, in cui perse la vita Giuliano, fratello minore di Lorenzo. Il papa Sisto IV, che aveva appoggiato la congiura, scomunicò Lorenzo e gli mosse guerra, ma Lorenzo, con un'ardita mossa diplomatica, si recò a Napoli nel 1480 e riuscì a convincere il re Ferdinando a recedere dalla sua alleanza con il papa, che dovette così ritirare l'interdetto su Firenze.
Questa situazione rafforzò il prestigio di Firenze e di Lorenzo de' Medici, e a partire da quel momento ebbe iniziò in Italia una politica di alleanze con Firenze da parte di città come Lucca, Siena, Perugia, Bologna. Nel 1482 Lorenzo si alleò con il Ducato di Milano per contrastare la città di Ferrara; poi si alleò con il Papa contro la Repubblica di Venezia. Quando il Papa Innocenzo VIII mosse guerra a Ferdinando di Napoli, decise di allearsi con quest'ultimo.
La pace, nel 1486, tra Papa Innocenzo VIII e Ferdinando fu merito di Lorenzo il Magnifico, il quale si dimostrò in quel periodo storico "l'ago della bilancia" d'Italia, contribuendo, con la sua straordinaria abilità politica e diplomatica, a una politica di pace e di equilibrio in tutta l'Italia.
Oltre ad essere un grande mediatore politico, Lorenzo fu anche elogiato per il suo il generoso mecenatismo: aveva infatti vastissimi interessi culturali, e fu anche poeta di buon livello. Fra le sue opere ricordiamo le Rime e il Comento (sonetti d'amore sullo stile della Vita Nuova di Dante, in cui raccontò il sorgere dell'amore per Lucrezia Donati) e l'Ambra, in cui riprese le Metamorfosi di Ovidio.
Lorenzo morì, a soli 43 anni, nella villa di Careggi, l'8 aprile del 1492. E con la sua morte cominciò a vacillare il difficile equilibrio politico italiano che sarebbe crollato definitivamente, di lì a due anni, con la discesa in Italia del re di Francia Carlo VIII.
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