• Charles Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile 1821. Il padre, Joseph-François, ormai sessantenne, pittore dilettante, aveva sposato in seconde nozze la ventiseienne Caroline Archimbaut-Dufays. Il piccolo Charles non aveva ancora compiuto sei anni quando il padre morì e la madre, dopo una brevissima vedovanza, si rimaritò col maggiore Jacques Aupick. Il futuro poeta visse come un vero e proprio "tradimento" il nuovo matrimonio della madre, e non glielo perdonò per tutta la vita.
    Nel 1839 fu espulso per cattiva condotta dal Collège Louis-le-Grand, e nel 1841, costretto dalla famiglia che decise di allontanarlo da Parigi per la sua cattiva condotta, partì per l'India. Ma giunto alle Mauritius, in preda a una profonda crisi di nostalgia, si rifiutò di proseguire il viaggio e rientrò a Parigi.
    Nel 1842 conobbe una mulatta, Jeanne Duval, con la quale avviò un'intensa relazione che, nonostante frequenti e violente rotture, durò per tutta la vita.
    Dopo essersi abbandonato, sempre in compagnia della Duval, alcolizzata già in età giovanile, ad eccessi di ogni genere, Charles fu fatto interdire dalla madre, preoccupata per il suo stato di salute, e come curatore del patrimonio fu designato il notaio Ancelle, che da quel momento in poi versò al giovane una modestissima rendita mensile. Soffrendo per la sussistenza quotidiana, visto che il lavoro letterario non rendeva quanto sperato, pochi mesi dopo Baudelaire tentò il suicidio.
    I successi letterari lo aiutarono però a riprendere gusto alla vita, anche se travagliato dal male (la sifilide) che lo condurrà ad una morte precoce.
    Al 1847 risale la sua conoscenza dell'opera di Edgar Allan Poe, del quale tradusse vari racconti.
    Partecipò ai moti francesi del 1848 ma, dopo il colpo di stato di Luigi Napoleone, manifestò distinteresse per la politica.
    Dopo la morte del patrigno, avvenuta nel 1857, si riavvicinò alla madre.
    Nel giugno dello stesso anno pubblicò I fiori del male, che in agosto venne censurato per immoralità.
    Nel 1860 uscì il saggio I paradisi artificiali.
    Nell'aprile del 1864 si trasferì a Bruxelles per tenere un ciclo di conferenze e per trovare un editore disponibile a pubblicare le sue opere complete. Quell'esperienza non fu delle più felici: il Belgio lo deluse moltissimo, e lo paragonò ad una "brutta copia della Francia".
    Nel 1866, colpito da un ictus e da afasia, fu riportato a Parigi dalla madre e dal notaio Ancelle, i quali lo affidarono alle cure del dottor Duval. Baudelaire rimase muto e paralizzato, e morì a Parigi il 31 agosto 1867.
    Fu sepolto nel cimitero di Montparnasse, nella tomba di famiglia, a fianco dell'odiato patrigno.