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          È un tempio la Natura in cui viventi pilastri
          Lasciano a tratti sfuggire confuse parole;
          L'uomo vi passa attraverso foreste di simboli
          Che l'osservano con sguardi familiari.
    
    5    Come degli echi lunghi che lungi si confondono
          In una tenebrosa e profonda unità,
          Vasta come la notte e il chiarore del giorno,
          I profumi, i colori e i suoni si rispondono.
    
          Vi son profumi freschi come carni di bimbo,
    10  Dolci come degli oboi, verdi come prati,
          - Ed altri corrotti, ricchi e trionfanti,
    
          Che han l'espansione propria delle cose infinite,
          Come l'ambra ed il muschio, il benzoino e l'incenso,
          Che cantano i trasporti dell'anima e dei sensi. 
    
    
          La Nature est un temple où de vivants piliers
          Laissent parfois sortir de confuses paroles;
          L'homme y passe à travers des forêts de symboles
          Qui l'observent avec des regards familiers.
    
    5    Comme de longs échos qui de loin se confondent
          Dans une ténébreuse et profonde unité,
          Vaste comme la nuit et comme la clarté,
          Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
    
          II est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
    10  Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
          - Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,
    
          Ayant l'expansion des choses infinies,
          Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
          Qui chantent les transports de l'esprit et des sens. 
    
    
    [I fiori del male. Traduzione di Giuseppe Cirigliano]

    Questo sonetto costituisce una vera e propria dichiarazione di poetica, che permette di capire non solo la poesia di Baudelaire, ma tutto quel fenomeno complesso ed importante per la letteratura che si chiamerà "simbolismo" e che (appunto) si ispirerà ai principi contenuti in questo testo. Infatti, l'autore enuncia qui la propria concezione della vita e dell'arte: una concezione in base alla quale il mondo (la natura) è visto non tanto come uno scenario da descrivere, quanto piuttosto come un misterioso codice di simboli da penetrare e decifrare con la poesia, l'unico strumento in grado di far affiorare il senso più intimo e segreto della realtà fenomenica. Le "confuse parole" del v. 2 non sono infatti messaggi precisi, ma suggerimenti, suggestioni, segni da interpretare.