Jean-Nicolas-Arthur Rimbaud nasce il 20 ottobre 1854 a Charleville, città delle Ardenne presso la frontiera belga.
Quattro anni dopo, il 15 giugno 1858, nacque la sorella Vitalie, e nello stesso anno morì il vecchio Cuif, suo nonno materno, che in qualche modo era riuscito a mantenere la pace tra la figlia e il marito, la cui vita divenne da allora insopportabile.
Il 1° giugno 1860 nacque un'altra sorella, Isabelle.
Il capitano Frédéric Rimbaud, padre del futuro poeta, tentò di stabilirsi a casa, ma il progetto si rivelò da subito un fallimento e in agosto abbandonò per sempre la famiglia, senza più dare notizie di sé (nel 1864 si ritirerà dall'esercito per vivere tranquillamente a Digione, dove morirà nel 1878).
Nel 1864-1865 Arthur e Frédéric entrarono nel collegio di Charleville, ospitato nel convento delle Dames du Saint-Sépulcre, nella piazza omonima (attuale place de l'Agriculture). Ben presto Arthur diventò il primo della classe, mentre Frédéric, rimasto un anno indietro, collezionava pessimi voti.
Nel 1866 i due fratelli presero insieme la prima comunione.
Al giovane Arthur non piaceva studiare, soprattutto il greco e il latino. In una prosa di quegli anni si legge fra l'altro: "A che scopo, mi dicevo, imparare il greco e il latino? Non lo so. Non ne abbiamo mica bisogno! (...) A che scopo imparare storia e geografia? Abbiamo bisogno, è vero, di sapere che Parigi è in Francia, ma non ti domandano mica a quale grado di latitudine. Nella storia, imparare la vita di Chinaldone, di Nabopolassarre, di Dario, Ciro e d'Alessandro e degli altri notevoli compari loro tramite i loro diabolici nomi, non è un supplizio? Che m'importa, a me, che Alessandro sia stato celebre? Che m'importa?"
Questa avversione non gli impedì tuttavia di eccellere negli studi, tanto che alla fine di ogni anno scolastivo otteneva quasi tutti i premi scolastici: versi latini, versione latina, versione greca.
Alla fine del 1869 scrisse Les étrennes des orphelins, che venne stampata il 2 gennaio 1870 dalla "Revue pour tous".
Nel 1870 strinse amicizia con Georges Izambard, suo professore di letteratura francese, il quale gli fece leggere Villon, Rabelais, Baudelaire, Verlaine, sulle cui opere il geniale allievo si gettò avidamente.
Il 18 luglio scoppiò la guerra franco-prussiana.
Il 29 agosto Arthur prese il treno per Parigi, ma al suo arrivo venne arrestato perché aveva pagato solo una parte del percorso. Scrisse allora ad Izambard, il quale lo fece scarcerare e lo portò con sé a Douai, in casa delle signorine Gindre, che lo avevano adottato. Qui trascorse giornate felici: leggendo, discutendo col giovane maestro, passeggiando, trascrivendo le sue poesie; ma ben presto ricevette una lettera in cui la madre, infuriata, esigeva il suo immediato ritorno.
A settembre la guerra contro la Prussia si concluse con la disfatta. Napoleone III fu fatto prigioniero a Sedan (2 settembre), e due giorni dopo a Parigi venne proclamata la repubblica, con un governo provvisorio capeggiato da Thiers.
Il 7 ottobre Arthur tentò la seconda fuga, stavolta a piedi, verso Charleroi e poi ancora a Douai, dove chiese ospitalità a Izambard. Questa volta, Vitalie Rimbaud incaricò addirittura la polizia di riportarlo a casa. Arthur e il giovane professore non si rividero mai più.
Il 1° gennaio del 1871 i prussiani occuparono Charleville.
Il 18 marzo la Comune prese il potere a Parigi.
Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio Arthur era forse a Parigi, ma su tale soggiorno non vi sono certezze. Il 13 maggio era comunque a Charleville, e il 15 scrisse la famosa lettera detta "del Veggente", diretta a Paul Demeny, considerata un vero e proprio manifesto della poesia moderna.
Tra il 21 e il 28 maggio la Comune fu schiacciata dalle truppe di Versailles ("settimana di sangue").
Ad agosto, tramite Charles Bretagne, impiegato all'ufficio delle imposte di Charleville, Arthur entrò in contatto epistolare con Paul Verlaine, il quale, dopo aver ricevuto e apprezzato alcune sue composizioni, lo invitò a Parigi.
In settembre venne ospitato nella casa dei suoceri di Verlaine, dove questi abitava assieme alla giovanissima sposa. I due poeti iniziarono una vita di sregolatezze, ricorrendo all'uso di alcol e droghe. Allontanato per il suo comportamento anticonformista, Arthur venne alloggiato da vari amici letterati, tra i quali Charles Cros e Théodore de Banville. E intanto i rapporti fra Verlaine e la moglie (nonostante la nascita del figlio, Georges, avvenuta il 30 ottobre) si andarono deteriorando. Il 13 gennaio del 1872 Verlaine arrivò quasi a strangolare la moglie, che lo abbandonò. Il 20 lui le scrisse chiedendole perdono, e a febbraio Arthur tornò a Charleville per permettere all'amico di riappacificarsi con Mathilde, che il 15 marzo tornò a vivere con Verlaine.
A maggio Arthur rientrò a Parigi, e il 7 luglio partì per il Belgio insieme a Verlaine, che non esitò ad abbandonare moglie e figlio.
A settembre i due amici si recarono a Londra, dove sopravvissero dando lezioni di francese, e intrapresero seriamente lo studio dell'inglese, "divorando" tutti i libri e i giornali che trovavano.
A dicembre Arthur tornò per tre settimane a Charleville, per tentare di dissipare le accuse di omosessualità che la famiglia Mauté fece circolare sul conto dei due per ottenere la separazione.
Nel gennaio del 1873, rimasto solo a Londra, Verlaine si ammalò e Rimbaud, scongiurato di tornare, raggiunse nuovamente l'amico, violando la proibizione materna. Ma qualcosa era cambiato: i dissensi e la miseria si fecero sempre più gravi, e Verlaine, tormentato dall'idea di perdere definitivamente la moglie e il figlio, non faceva che lamentarsi, bere e mostrarsi di cattivo umore.
Il 12 Aprile Rimbaud era a Roche, nella fattoria della madre, dove probabilmente iniziò la stesura di Une saison en enfer.
A maggio incontrò Verlaine, che nel frattempo era tornato in Francia, e ripartono insieme per Londra. Furono poi a Bruxelles, dove il 10 luglio Rimbaud dichiarò di voler tornare a casa e Verlaine gli sparò due colpi di rivoltella, colpendolo al polso. Arrestato, Verlaine venne condannato a due anni di carcere e a 200 franchi di multa, benché l'amico avesse ritirato la denuncia.
In agosto Rimbaud tornò a Roche, dove, chiuso nel granaio, terminò Un saison en enfer. Il libro venne stampato in ottobre a Bruxelles, presso l'Alliance Typographique, e Rimbaud spedì agli amici (Verlaine compreso) i pochi esemplari d'autore (le altre copie, poiché il poeta non aveva pagato l'editore, restarono nei magazzini fino al 1901, quando furono scoperti da un avvocato belga). Il libro sarà ristampato solo nel 1892, sulla copia di Verlaine.
A marzo del 1874 Arthur riparte per Londra in compagnia del poeta Germain Nouveau, con il quale ricopiò un quaderno di "poèmes en prose" iniziati nel 1872, al quale assegnò il titolo Illuminations.
A luglio, disorientato per l'improvvisa partenza dell'amico (che forse temeva di compromettere la propria reputazione legandosi a lui), Rimbaud chiese aiuto alla famiglia. La madre e la sedicenne sorella Vitalie lo raggiunsero a Londra e trascorsero il mese in sua compagnia.
Nel febbraio 1875 Rimbaud partì per Stoccarda, deciso a imparare il tedesco. Verlaine, liberato il 16 gennaio, lo raggiunse ma ben presto, dopo un'ultima ubriacatura e un'ultima rissa, ritornò a Parigi separandosi per sempre dall'amico (forse in quell'occasione Rimbaud gli affidò il manoscritto delle Illuminations).
Ad ottobre, dopo un breve soggiorno in Italia (Milano, Livorno), Rimbaud tornò a Charleville.
Il 18 dicembre, dopo terribili sofferenze dovute alla sinovite, morì Vitalie, sorella diciassettenne di Arthur.
Nell'ottobre dell'anno seguente attraversò a piedi la Svizzera e giunse a Genova, dove riuscì ad imbarcarsi il mese successivo raggiungendo prima Alessandria e poi Cipro, dove trovò un impego come capo cantiere presso una ditta francese.
Nel giugno del 1879, ammalato, ritornò in famiglia a Roche, dove trascorse il resto dell'anno.
A marzo del 1880 era di nuovo a Cipro come sorvegliante di lavori di costruzione. Ma il 20 luglio, in cattivo stato di salute, diede le dimissioni.
Il 7 agosto si recò ad Aden, dove fu assunto dalla ditta Mazeran, Viannay, Bardey et C., e a dicembre venne destinato alla sede di Harar.
Alla fine del 1882 Rimbaud diede le dimissioni da un lavoro che cominciava a pesargli, ma i suoi capi gli proposero di riprendere il vecchio impiego ad Aden. Lui accettò, e venne poi incaricato di esplorare la Somalia. Esplorò anche l'Ogadèn, una regione allora sconosciuta, e la Société de Géographie pubblicò un suo rapporto particolareggiato.
Nel 1883 convisse con un'abissina, e sembra che ad un certo punto pensò di sposarla; ma nel settembre del 1885 la cacciò via, affermando addirittura: "Ho avuto davanti agli occhi questa pagliacciata abbastanza a lungo".
Il 7 ottobre incaricò per lettera la libreria Hachette di procurargli un esemplare del Corano.
Nel frattempo, a sua insaputa, Verlaine pubblicò uno studio che riguardava anche lui, Les poètes maudits, in cui vennero inserite alcune sue poesie: Les effarés, Voyelles, Oraison du soir e altri frammenti. Fu poi la volta di Le bateau ivre e Les Assis. E fu un successo immediato, soprattutto fra gli studenti.
Intanto la rivista parigina La Vogue pubblicò, a cura dello stesso Verlaine, le Illuminations, ancora a insaputa di Rimbaud, che si trovava in Abissinia.
A novembre organizzò un traffico d'armi per conto del re Menelik. Varie complicazioni ritardarono però l'"affare". Menelik si rifiutò di pagare il prezzo pattuito e Rimbaud dovette accontentarsi del denaro speso per l'acquisto dei fucili. Tornò quindi ad Harar, e poi a Aden.
Nell'aprile del 1888 il padrone di una società di Lione, César Tian, gli offr una rappresentanza ad Harar. Rimbaud accettò, senza entusiasmo. E infatti, pur lavorando duramente, si annoiava da morire: "Non ho mai conosciuto nessuno che si annoiasse quanto me", scrisse alla madre il 4 agosto.
A febbraio soffrì di atroci dolori al ginocchio destro, per un tumore canceroso di origine reumatica, complicato dalla sifilide.
Il 9 maggio, su consiglio del medico dell'ospedale di Aden, partì per Marsiglia, dove venne ricoverato all'Hopital de la Conception.
Il 27 maggio gli fu amputata la gamba.
Il 23 luglio tornò a Roche, continuamente accudito dalla sorella Isabelle.
Il 23 agosto fu costretto a tornare a Marsiglia, accompagnato da Isabelle, per ricoverarsi nuovamente.
Il 10 novembre Rimbaud spirò all'età di 37 anni, mormorando nel delirio: "Allah kerim!" (Dio lo ha voluto). Aveva chiesto di essere sepolto a Aden, di fronte al mare, ma madame Rimbaud si oppose e le sue spoglie vennero trasferite in un vagone piombato a Charleville.
|