METRO
Nell'originale, due quartina a rima incrociata, con schema metrico ABBA ABBA.
COMMENTO
Questa breve poesia è uno dei primi testi di Rimbaud. È datato marzo 1870 (Rimbaud compirà 16 anni il 20 ottobre 1870) e fu spedita da Rimbaud a Banville il 24 maggio 1870, con la speranza (rivelatasi vana) che fosse accolta nel "Parnasse".
Essa rappresenta un vago ma deciso progetto per il futuro: il giovane Rimbaud sogna una felicità compiuta in armonia con la natura e identificata con la pienezza delle sensazioni.
Non per nulla la scrittura è tutta al futuro: "andrò" (due volte), "sentirò", "lascerò", "non parlerò, non penserò più a nulla", "salirò"... È davvero un sogno per domani, per l'estate che potrebbe arrivare o per il lontano futuro.
L'autore sogna sé stesso come un vagabondo ("come uno zingaro", dice al v. 7), lieto di perdersi (verrebbe da dire "naufragare") nella Natura come se fosse "con una donna". E proprio nel finale si spiega pienamente il titolo: la felicità immaginata dal poeta adolescente è essenzialmente sensuale.
Ivos Margoni, uno dei più acuti interpreti italiani del poeta, riconosce in Sensation "una delle cose più fresche del primo Rimbaud", il quale "manifesta con semplicità quel sentimento panico della natura che (...) costituisce una delle dominanti del suo temperamento, anche per il desiderio di evasione che insieme presuppone e condiziona. Romanticamente, la natura è sentita in due fasi successive e interdipendenti: sensualmente (l'erba, la frescura, il vento) e psicologicamente (autoannientamento: non parlerò, non penserò; evasione; erotismo generalizzato). La composizione è notevole anche per il fatto che si sente distintamente in essa un non so che di infantile, come una sorta di goffaggine sentimentale appena dominata".
Nell'essenziale e pregnante analisi svolta da Margoni, stona un poco quest'ultimo enunciato, per il quale proporrei due rettifiche lessicali al fine di renderlo calzante quanto il resto. Ritengo insomma che occorra sostituire "infantile" con "adolescenziale" e "goffaggine" con "trasporto" o "entusiasmo" per cercare di avvicinarsi al livello emotivo e psicologico di questa breve lirica.
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