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          Piange nel mio cuore
          Come piove sulla città;
          Cos'è questo languore
          Che mi penetra il cuore?
    
      5  O dolce brusìo della pioggia
          Per terra e sopra i tetti!
          Per un cuor che si annoia,
          Oh il canto della pioggia!
    
          Piange senza ragione
    10  Nel mio cuore che si accora.
          Come! Nessun tradimento?...
          Dolore senza ragione
    
          È la pena maggiore
          Il non saper perché
    15  Senz'odio e senza amore
          Ha tanta pena il cuore! 
    
    
    
          Il pleure dans mon cœur
          Comme il pleut sur la ville;
          Quelle est cette langueur
          Qui pénètre mon cœur?
    
      5  Ô bruit doux de la pluie
          Par terre et sur les toits!
          Pour un cœur qui s'ennuie
          Ô le chant de la pluie!
    
          Il pleure sans raison
    10  Dans ce cœur qui s'éccœure.
          Quoi! nulle trahison?...
          Ce deuil est sans raison.
    
          C'est bien la pire peine
          De ne savoir pourquoi
    15  Sans amour et sans haine
          Mon cœur a tant de peine!
    
    
    [Da Romanze senza parole, in Poesie, Guanda, Parma 1967] Traduzione di Giuseppe Cirigliano.

    METRO
    Nell'originale, quattro quartine con settenari, ciascuna con schema metrico ABAA.

    COMMENTO
    I primi due versi di questa breve ma suggestiva lirica pongono in corrispondenza un elemento naturale (la pioggia) con uno stato d'animo di malinconia profonda ("piange...") del poeta. Tale struggente malinconia crea una sorta di indefinibile vuoto, che invade violentemente ("penetra") il profondo dell'essere ("cuore"). L'unica, dolce consolazione a questa inquietudine si rivela proprio il lieve rumore della pioggia, che distrae per un breve istante dall'angoscia del vivere. Eppure il poeta si arrovella a cercare i motivi di tanta sofferenza, senza peraltro rintracciarne alcuno. Ed è proprio questo il dolore più grande: la constatazione dell'assenza di ogni sentimento (positivo o negativo che sia), che produce una totale indifferenza e, di conseguenza, quell'indicibile pena.