METRO
Nell'originale, quattro quartine con settenari, ciascuna con schema metrico ABAA.
COMMENTO
I primi due versi di questa breve ma suggestiva lirica pongono in corrispondenza un elemento naturale (la pioggia) con uno stato d'animo di malinconia profonda ("piange...") del poeta. Tale struggente malinconia crea una sorta di indefinibile vuoto, che invade violentemente ("penetra") il profondo dell'essere ("cuore"). L'unica, dolce consolazione a questa inquietudine si rivela proprio il lieve rumore della pioggia, che distrae per un breve istante dall'angoscia del vivere. Eppure il poeta si arrovella a cercare i motivi di tanta sofferenza, senza peraltro rintracciarne alcuno. Ed è proprio questo il dolore più grande: la constatazione dell'assenza di ogni sentimento (positivo o negativo che sia), che produce una totale indifferenza e, di conseguenza, quell'indicibile pena.
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