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          L'uomo che torna solo
          A tarda sera dalla vigna
          Scuote le rape1 nella vasca
          Sbuca dal viottolo con la paglia
      5  Macchiata di verderame2.
          L'uomo che porta così fresco
          Terriccio sulle scarpe, odore
          Di fresca sera nei vestiti
          Si ferma a una fonte, parla
    10  Con l'ortolano che sradica i finocchi.
          È un uomo, un piccolo uomo
          Ch'io guardo di lontano.
          È un punto vivo all'orizzonte.
          Forse la sua pupilla
    15  Si accende questa sera
          Accanto alla peschiera3
          Dove si asciuga la fronte.
    
    
    [Da Vidi le Muse, Mondadori, Milano 1943]

    METRO
    Versi liberi raggruppati in una sola strofa.

    COMMENTO
    Il protagonista di questa poesia è il padre del poeta, Vito, che nel 1911 partì per l'America in cerca di fortuna. Lavorando come sarto, l'uomo riuscì ad accumulare una discreta somma e nel 1922, tornato al suo paese, acquistò una casa e un terreno, proprio negli anni in cui il futuro poeta si trasferiva per proseguire gli studi, affrontando un distacco dalla famiglia che si sarebbe rivelato definitivo.
    La figura del padre si staglia, indefinita eppure potente, sullo sfondo di un mondo semplice, descritto attraverso particolari concreti di grande evidenza. È un ritratto fatto di immagini usuali, che riproducono i gesti consueti dell'uomo, colto nel suo ritorno verso casa. Alla fine, però, ciò che resta impresso nel lettore non è tanto la figura del padre coi suoi semplici gesti, quanto la dimensione affettiva ch'essa assume nel ricordo del poeta: non si deve infatti pensare a una descrizione "realistica", ma a un commosso recupero memoriale.

    NOTE
    1 rape: la rapa è una pianta erbacea la cui radice carnosa è commestibile.
    2 verderame: prodotto chimico utilizzato per proteggere le viti dai parassiti.
    3 peschiera: è la vasca (cfr. v. 3) dove l'uomo ha pulito le rape.