• 
    
          È difficile dire con parole di figlio
          ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
    
          Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
          ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
    
      5  Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
          è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
    
          Sei insostituibile. Per questo è dannata
          alla solitudine la vita che mi hai data.
    
          E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
     10  d'amore, dell'amore di corpi senza anima.
    
          Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
          sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
    
          ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
          alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
    
     15  Era l'unico modo per sentire la vita,
          l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
    
          Sopravviviamo: ed è la confusione
          di una vita rinata fuori dalla ragione.
    
          Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
     20  Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
    
    
    [Poesia in forma di rosa, Garzanti, Milano 1964, p. 29]

    METRO
    Versi liberi raggruppati in distici a rima baciata, tranne i vv. 5-6 e 9-10, che risultano irrelati.

    COMMENTO
    Scritta da Pasolini il 24 aprile 1962, questa intensissima lirica fu inserita nella raccoltaPoesia in forma di rosa (1964).
    La madre del poeta era già comparsa come protagonista e figura costante in altre poesie precedenti, a dimostrazione della grande importanza che ella ebbe nella vita psichica ed esistenziale del poeta. Anzi, questa poesia rappresneta proprio la "spiegazione", in forma poetica, del dramma interiore del poeta che spiega in termini psicoanalitici la sua vita interiore.
    Il tema della poesia è chiaramente l'amore intenso e morboso, controverso e irrisolto, del poeta verso la madre. Pasolini ha sempre amato, teneramente ricambiato, la madre: e questo amore ha causato nel poeta un conflitto edipico che poi è stato la causa della sua "diversità sessuale", che lo ha sempre condannato alla solitudine. Ora però il poeta non vuole rimanere solo: desidera avere rapporti carnali, privi di "anima", riservando l'amore "spirituale" alla madre. Il poeta vuole infatti che la madre rimanga comunque al centro della sua vita, e perciò la prega di non andarsene, di rimanere con lui, in una vita che rifiorisce ("in un futuro aprile").
    Il lessico, molto spontaneo, è così semplice e chiaro che non necessita di particolari annotazioni.