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          Ci fu una primavera, così antica
          che non la troverò in nessun cassetto
          e neppure in solaio. Tornai al Sàvena
          che era stato in piena. Non pareva
      5  neppure lui; eri con me, Gastone,
          che ora vegeti e attendi di morire,
          non lontano da là. Come ricordi
          quegli anni della prima adolescenza!
          Era tutto sconvolto nel ruscello:
    10  i cespugli infangati, i pruni sparsi,
          le crete reimpastate e tutte bige.
          E poi feci l'orribile scoperta:
          tutto intorno alla tana, bene in cerchio,
          in un'estrema fuga, si capiva,
    15  giaceva, ventri e gole rovesciate,
          un'azzurra famiglia di lucertole.
          Non so perché tra tante cose, amico,
          tutte le nostre vite, quell'immagine
          è rimasta. Compresi la potenza
    20  non so di quale forza traditrice.
          E pietà e sgomento superarono
          l'ineffabile ebbrezza dell'orrore.
    
    
    [Tratta dal sito enzomandruzzato.org]