METRO
Tre strofe, la prima di cinque e le altre di quattro versi di lunghezza variabile.
COMMENTO
Come si sa, i crepuscolari indicavano nella domenica, giorno fatto di noia e di malinconia, il giorno più triste della settimana. Qui invece è il lunedì, sia per la partenza del treno (= immagine di commiato più o meno definitivo), sia perché il viaggio è un obbligo e ha una meta predestinata a cui non ci si può sottrarre ("non ha che una strada", "non ha che una voce"). Il sospetto che possa trattarsi di un viaggio verso i campi di concentramento viene però contraddetto da una lettera dell'autore, che aveva trovato lavoro come chimico fuori Torino: "La poesia ricorda appunto una partenza dalla stazione di Porta Nuova per Avigliana, nel gelo di un lunedì all'alba".
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