METRO
Sonetto con schema metrico ABAB BABA CDE CED.
COMMENTO
Questo sonetto venne pubblicato per la prima volta nel 1802 a Pisa, nel "Nuovo Giornale dei letterati", e in seguito sottoposto in seguito ad altre redazioni.
Nel delineare il proprio "autoritratto", Foscolo parte dall'aspetto fisico per poi passare alla descrizione del carattere. Si vanta delle proprie virtù, ma non disconosce anche i propri difetti (v. 12: "di vizi ricco e di virtù"), che però contribuiscono insieme alle prime a creare l'eccezionalità dell'uomo, l'esaltazione narcisistica del proprio ego.
Nella strofa finale emerge il tema, tipicamente romantico, del conflitto fra ragione e sentimento. Foscolo infatti si dichiara in continua oscillazione tra i due elementi: riconosce la validità della ragione, ma si lascia poi trasportare dal cuore, cioè dalla passione. Per questo egli è sempre inquieto. L'ultimo verso, con un tono non più narcisistico ma malinconico, sembra quasi invocare la morte come portatrice di pace e riposo, ed anche come speranza di ottenere la fama di grande poeta.
FIGURE RETORICHE
Nella prima strofa c'è un chiasmo ad ogni verso:
"Solcata ho fronte, occhi incavati intenti
crin fulvo, emunte guance, (ardito aspetto),
labbro tumido acceso, e tersi denti
capo chino, bel collo, (e largo petto)."
Al verso 8 un'anafora sottolinea il contrasto tra il poeta e il mondo ("avverso al mondo, avversi a me gli eventi"). Troviamo poi un'anastrofe al verso 9 (di lingua, e spesso di man prode) e al verso 12 (di vizi ricco e di virtù) e un iperbato al v. 10 (mesto i più giorni e solo).
Al verso 9, "lingua" è una metonimia e "mano" è una sineddoche, per indicare rispettivamente le parole e le azioni.
Ai vv. 12-13 un enjambement isola all'inizio del verso la "ragion", per sottolineare il concetto e l'opposizione con il "cor".
NOTE
1 solcata: segnata da rughe.
2 intenti: concentrati.
3 crin fulvo: capelli di colore ross.
4 emunte: smunte, pallide: per la vita difficile e tormentata dell'artista di genio.
5 labbro tumido acceso: labbra gonfie (dal latino tumidus), cioè accentuate, e di colore vivo.
6 tersi: bianchissimi.
7 capo chino: con lo sguardo rivolto a terra, in segno di pensosità. I particolari fisici del ritratto rinviano a un significato morale, secondo una tendenza diffusa nel Romanticismo: fronte solcata, occhi incavati e intenti, capo chino... sono tutti attributi che suggeriscono il travaglio interiore e l'indole tormentata del poeta.
8 eletto: dignitoso, se non elegante.
9 ratti... gli accenti: "ratti" vuol dire rapidi, veloci. Il verso dipinge, rapidissimamente e per asindeto, il temperamento impulsivo del poeta.
10 sobrio: controllato, equilibrato, moderato.
11 prodigo: generoso.
12 schietto: spontaneo, sincero.
13 avverso... gli eventi: In questo verso si evidenzia il "titanismo" di Foscolo: in esso il poeta esprime, tradendo un certo compiacimento, la contrapposizione tra la propria eroica individualità eroica e il destino comune degli altri uomini.
14 talor... prode: valoroso con la parola e con il braccio ("man" è una litote, con allusione alla letteratura e alle armi.
15 solo, ognor pensoso: eco evidentissima del sonetto petrarchesco Solo e pensoso i più deserti campi.
16 pronto... tenace: svelto, irascibile, agitato, caparbio.
17 do lode... / ...piace: È il conflitto tra ragione e sentimento già espresso dall'Alfieri nel sonetto autobiografico Sublime specchio di veraci detti (v.11: "la mente e il cor meco in perpetua lite").
18 do lode... / ...piace: L'atteggiamento "titanico" del poeta sembra placarsi: la morte non è nemica, bensì dispensatrice di "fama e riposo". Viene in mente "la fatal quïete" del verso iniziale del sonetto Alla sera).
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