Voi che per li occhi mi passaste 'l core1
e destaste la mente che dormia2,
guardate a l'angosciosa vita mia,
che sospirando la distrugge Amore.
5 E' vèn tagliando di sì gran valore3,
che’ deboletti spiriti van via:
riman figura sol en segnoria4
e voce alquanta, che parla dolore5.
Questa vertù d'amor che m'ha disfatto
10 da' vostr' occhi gentil' presta6 si mosse:
un dardo mi gittò dentro dal7 fianco.
Sì giunse ritto 'l colpo al primo tratto8,
che l’anima tremando si riscosse
veggendo morto 'l cor nel lato manco9.
[Rime, BUR, Milano 1978, p. 91-12]
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