Condotto per molte genti1 e molti mari sono giunto a queste (tue) tristi spoglie2, o fratello, per renderti l'estrema offerta della morte3 e per parlare invano alla (tua) muta cenere4, 5 poiché la sorte mi ha portato via proprio te, ahimè, infelice fratello ingiustamente strappatomi via! Ora questi pegni, che secondo l'usanza degli avi sono stati consegnati come triste omaggio funebre5, accettale, stillanti di molto pianto fraterno, 10 e per sempre, o fratello, ti saluto e ti dico addio6.[Traduzione di Luca Canali, in Antologia della letteratura latina, Torino, Einaudi 1999, p. 176] TESTO ORIGINALE Multas per gentes et multa per aequora vectus / advenio has miseras, frater, ad inferias, / ut te postremo donarem munere mortis / et mutam nequiquam alloquerer cinerem, / quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum, / heu miser indigne frater adempte mihi! / Nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum / tradita sunt tristi munere ad inferias, / accipe fraterno multum manantia fletu, / atque in perpetuum, frater, ave atque vale. |
COMMENTO
|