METRO
Breve ode in quartine di settenari. Il primo verso di ogni quartina è piano e non rimato; il secondo e il terzo sono a rima baciata e piani; il quarto tronco e in rima con tutti gli ultimi versi delle altre strofe.
COMMENTO
Questa breve ed intensa poesia, inclusa in Rime nuove, è uno dei testi più autobiografici del poeta: il tema, privato ed intimo, è quello della morte del figlioletto Dante, avvenuta il 9 novembre del 1870, quando il piccolo aveva solo tre anni.
L'aggettivo "antico" del titolo sta a indicare che lo strazio del poeta è lo stesso provato dagli uomini d'ogni tempo di fronte alla morte.
Nonostante il coinvolgimento emotivo, e senza tuttavia sottrarvisi, il poeta riflette sul rapporto antitetico fra la vita e la morte, associando la prima ad immagini chiare e luminose ("luce", "calor") e connotando la seconda con motivi oscuri e dolorosi ("pianta... inaridita", "terra fredda", "terra negra").
Nelle prime due strofe prevale l'aspetto vitale, rappresentato dalla "pargoletta mano" e da colori primaverili e solari; ma già l'espressione "muto orto solingo" fa presentire lo sviluppo negativo della lirica, come effettivamente avviene nelle due strofe successive, dove l'immagine della terra "fredda e negra" evidenzia una concezione decisamente materialistica della morte.
L'andamento ritmico è quello di una nenia struggente e malinconica, in linea col contenuto.
NOTE
1 l'albero a cui tendevi la pargoletta mano: immagine simbolica, in cui bambino morto tende invano la mano verso l’albero della vita, da cui non ha potuto cogliere alcunché. La lirica si apre dunque su una nota di pathos e di commozione.
2 solingo: l'orto è silenzioso e solitario perché non c’è più il fanciullo Dante con la sua voce.
3 rinverdì: l'albero è il simbolo della vita che rifiorisce con la primavera, al contrario di quella del figlio di Carducci, che è stata troncata: il giardino rinasce a nuova vita con la bella stagione, ma così non è per il poeta.
4 Tra le fonti di questi versi, ci sono due poesie dell'umanista napoletano Giovanni Pontano (1429-1503) in cui si piange la morte del figlio.
5 fredda: la terra è fredda, in opposizione alla luce e al calore che rischiarano il melograno nella seconda strofa. La lirica è così costruita su antitesi e parallelismi tra la situazione del poeta e la vita della Natura.
6 negra: cioè di colore cupo, in contrasto con quelli accesi e vitali della prima strofa.
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