METRO
Canzone di 9 strofe (variabili fra i 6 e i 14 versi ognuna) e una quartina di congedo. I versi sono per lo più brevi, prevalentemente settenari, ottonari e novenari. Le rime sono quasi sempre baciate o alternate; fitte
anche le assonanze.
COMMENTO
Narra Caproni in un dattiloscritto: "Dopo un viaggio a Livorno, […] tornato deluso a Roma, pregai la 'mia anima' d'andare a cercar lei. Nacque così Il seme del piangere, che appunto tenta di ritrarre Anna Picchi [la madre], prima che si sposasse e oltre" (cfr. L'opera in versi, Mondadori (I Meridiani), 20014, p. 1331).
Il testo fa da pendant al testo d'apertura dei Versi livornesi, intitolato Preghiera. Entrambi fanno riferimento alla ballata di Cavalcanti Perch'i' no spero, anche se la distanza che separa qui il poeta dalla donna amata è più temporale che spaziale.
NOTE
1 Anima mia, fa' in fretta: cfr. Preghiera, vv. 1-2: "Anima mia, leggera / va' a Livorno, ti prego".
2 la bicicletta: l'immagine ricorre nei Colloqui di Gozzano, in Le due strade. Cfr. inoltre, dello stesso Caproni, Il seme del piangere, Scandalo, vv. 1-2: "Per una bicicletta azzurra, / Livorno come sussurra!".
3 odora di pesce / e di notte il selciato: cfr. Il passaggio d'Enea, Stanze della funicolare, Versi, I, vv. 13-14 “odora / già l’aria d’alba”; Il seme del piangere, Quando passava, vv. 1-2: “Livorno […] / d'aria e di barche odorava”; La stanza, 2: “tutta di porto odorava”.
4 una dolcezza / tale nel petto: cfr. Montale, Ossi di seppia, I limoni, v. 17: "e piove in petto una dolcezza inquieta".
5 da Cors’Amedeo al Cisternone: Corso Amedeo è una strada livornese "accanto al Cisternone e al piccolo zoo del Parterre" (Caproni, intervista del 1981), dove il poeta era nato. Il Cisternone è "il serbatoio dell'acquedotto di Colognole, costruzione gialla di stile neo-classico sormontata da un grandioso nicchione" (Nota dell'autore). Cfr. Il seme del piangere, L'uscita mattutina, vv. 11-12 "Tutto Cors'Amedeo, / sentendola, si destava".
6 uno scialletto / nero: cfr. Il seme del piangere, Né ombra né sospetto, vv. 3-4: "scialletto / scarlatto".
7 Terrà stretto sul petto: cfr. Il seme del piangere, Urlo, vv. 13-14: "stretta / al petto la sciarpetta".
8 d'erbe / già sapendo e di mare: cfr. Caproni Il passaggio d'Enea, Stanze della funicolare, Versi, III, v. 4 "i mercati di pesce e d'erbe".
9 Dille chi t'ha mandato: cfr. Cavalcanti, Poesie, Era in penser d'amor, v. 51: "dille con voce leve" e Perch'i' no spero, vv- 30-31: "a quella bella donna a cu' ti mando. / Deh, ballatetta, dille".
10 suo figlio, il suo fidanzato: in un'intervista del 1965 Caproni afferma che "Anna Picchi non è presente come madre, ma come ragazza da me vezzeggiata e vagheggiata"; cfr. anche Il passaggio d'Enea, L'ascensore, vv. 28-30: "saremo soli / e fidanzati, come / mai in tanti anni siam stati".
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