METRO
Quarantaquattro quartine a rime baciate, per lo più di settenari e ottonari, chiuse da una sestin di
settenari, ottonari e novenari, pure a rima baciata.
COMMENTO
Giorgio Caproni, ch'era nato a Livorno nel 1912, nel 1922 si trasferì insieme alla famiglia a Genova, poiché il padre era stato assunto da una ditta che aveva la sede nel palazzo Doria. Nel capoluogo ligure cominciò a comporre poesie, sviluppando un legame speciale con la sua città d'adozione.
Il titolo di questa lirica, pubblicata per la prima volta su "L'Approdo letterario" (III, 3, luglio-settembre 1954), rinvia alle litanie per i santi, per la presenza dell'invocazione a Genova, che costantemente si ripete all'inizio di ogni verso dispari.
È difficile scegliere solo alcuni versi di quella poesia, perché in tutti si manifesta il dirompente amore per Genova, che viene raffigurata nella pluralità delle sue componenti: da quelle ambientali (“Genova città pulita. / Brezza e luce in salita”), agli scorci paesaggistici ( “Genova d’aerei fatti. / Albàro. Borgoratti”), agli aspetti riguardanti l’attività lavorativa (<8>”Genova d’uomini destri: / Ansaldo. San Giorgio. Sestri”), alla dolorosa memoria storica (”Genova di lamenti. / Enea. Bombardamenti”), all’aspetto culturale e poetico, con particolare onore dato ai suoi poeti (”Genova nome barbaro. / Campana. Montale. Sbarbaro”).
Impregnata di contrasti, paragonata a una «vecchia» e a una «ragazza», a una «fidanzata» e a una «bagascia», Genova diventa il luogo per eccellenza, che lascia un segno nell’animo e nei versi di Caproni. Tant’è vero che il poeta ebbe a dichiarare: “Genova l’ho dentro. Genova sono io. Sono io che sono “fatto” di Genova. Per questo anche se nato a Livorno mi sento genovese”.
NOTE
Le note sono tratte da Poesia italiana. Novecendo, seconda parte (Einaudi, Torino 1999, pp. 668-676)
1 Genova mia città intera: "Genova l'ho tutta dentro. Anzi, Genova sono io. Sono io che sono "fatto" di Genova (...), Genova è una città che mi ha stregato" (Nota dell'autore).
2 Geranio. Polveriera: "È come dire qualcosa di gentile e di esplosivo insieme: ci sono i gerani, fiori che s'accontentan di poca terra, c'erano le polveriere [edifici per conservare polvere da sparo e munizioni]" (Caproni, intervista rilasciata nel 1972).
3 Genova di ferro e aria: "ferro nell'industria, aria di mare, aria d'infinito" (Caproni, intervista del 1972).
4 mia lavagna, arenaria: "è fatta di ardesia e di pietra arenaria. E poi lì, sulla lavagna, ho imparato a leggere e a scrivere" (Caproni, intervista del 1972). Cfr. dello stesso Caproni, Stornello, vv. 1-2: "Mia Genova […] Ardesia mia. Arenaria".
5 Brezza e luce in salita: Cfr. dello stesso Caproni Il passaggio d'Enea, Epilogo, vv. 52-53: "Genova di tutta la vita / nasceva in quella salita" e vv. 71-72: "Che fresco odore di vita / mi punse sulla salita".
6 Genova verticale... scale: cfr. Il passaggio d’Enea, Sirena, vv. 1-2 "La mia città dagli amori in salita, / Genova mia di mare tutta scale".
7 Cacumine: "vetta", luogo elevato.
8 rimario: cfr. il verso finale della lirica: "la rondine: la rima".
9 Sillabario: come un libro su cui imparare a leggere.
10 Genova… vita: cfr. Il passaggio d'Enea, Epilogo, v. 52: "Genova di tutta la vita2.
11 Di cannone: Dal forte Castellaccio, fino alla seconda guerra mondiale, veniva quotidianamente sparato un colpo di cannone ad annunciare il mezzogiorno.
12 Ragazze: vocabolo usatissimo da Caproni. Cfr. ad es. Il seme del piangere, Piuma,vv. 5-15: "ragazze fuori porta / (transitorie e sincere)... Ragazze calde e alte... Ragazze quasi campagne... Ragazze in carne e in colore"; Ultima preghiera, vv. 25-27: "ragazze / aperte come le sue piazze. / Ragazze grandi e vive"; Divertimento, v. 66: "Ragazze quasi conchiglie".
13 Castelletto: il colle, nei pressi della villetta Di Negro, raggiungibile con un ascensore da piazza Portello, che deve il suo nome all'antica cittadella fortificata dai francesi nel 1401 e distrutta durante i moti del 1848.
14 Albàro, Borgoratti: la zona di Albàro, con la trecentesca chiesa di S. Francesco, oggi zona residenziale, a monte della quale è il quartiere di Borgoratti, "allora disseminato di orti" (Nota dell'autore). Albàro è il titolo di un testo del Franco cacciatore, Borgoratti di un altro testo di Come un'allegoria.
15 Genova che mi struggi: "mi ricorda la mia giovinezza; in essa ritrovo me stesso" (Caproni, intervista del 1972).
16 Intestini. Caruggi: "i vicoli sono gli intestini che digeriscono le merci che arrivano da ogni parte; i caruggi sono sinonimo di città vecchia, ricca di tesori d'arte inestimabili" (Caproni, intervista del 1972).
17 Ansaldo... Sestri: Ansaldo e S. Giorgio sono rispettivamente i cantieri navali e una fabbrica di strumenti di precisione, a Sestri Ponente, borgo marinaro divenuto sede di importanti attività industriali.
18 Bisagno. Belvedere: la piana del Bisagno si estende dalla Foce a San Fruttuoso e Marassi. Belvedere è una zona panoramica sopra la circonvallazione a mare, da cui si domina il porto.
19 palanche: soldi, denaro (in dialetto genovese). Secondo la tradizionale immagine dell’avarizia genovese.
20 Oregina: santuario secentesco, sulle colline retrostanti il porto. Quartiere in cui abitò Olga Franzoni, la fidanzata di Caproni morta nel marzo 1936.
21 Campana. Montale. Sbarbaro: i tre grandi poeti, cantori della città di Genova.
22 petroliera... scogliera: cfr. Montale Le occasioni, La casa dei doganieri, vv. 1-2: "la casa dei doganieri / sul rialzo a strapiombo sulla scogliera" e vv. 17-18: "l'orizzonte in fuga, dove s'accende / rara la luce della petroliera".
23 Soziglia: piazza di Soziglia.
24 Cunicolo: cfr. Montale, Occasioni, Costa San Giorgio, v. 10: "fosforico d'insetti nei cunicoli".
25 Prè... Fontane Marose: borgo popolare nella zona portuale. Fontane Marose: Piazza delle Fontane Marose, così chiamate per le acque impetuose della fontana che vi si trova.
26 Caricamento: piazza che collega il ponte Reale, il molo di sbarco dei viaggiatori giunti via mare, con la città.
27 Voltri: sobborgo all'estremità occidentale della città.
28 Genova dell'Acquasola, / dolcissima, usignola: la spianata dell'Acquasola è un vasto parco pubblico che si affaccia sulla Val Bisagno.
29 Rimorchiatore: cfr. Montale Ossi di seppia, Delta, v. 19: "il fischio del rimorchiatore"; e dello stesso Caproni, Il passaggio d'Enea, A Rosario, vv. 1-2: "E invece lascerò Genova, / l'estate dei rimorchiatori"; e Il seme del piangere, Divertimento, vv. 26-27: "un rimorchiatore / di notte".
30 salino: cfr. Montale, Ossi di seppia, Portami il girasole, vv. 1-2: "Portami il girasole ch'io lo trapianti / nel mio terreno bruciato dal salino".
31 Barile: Angelo Barile (1888-1967), poeta ligure di Albisola Marina, fondatore della rivista «Circoli».
32 Corso Oddone: strada genovese presso il mare, oggi Corso Quadrio. Corso Oddone è anche il titolo di una lirica di Caproni, nella raccolta Finzioni.
33 piovasco: cfr. Montale, Occasioni, Il saliscendi bianco e nero, v. 7: "il piovasco si dilegua".
34 Paganini, Magnasco: eminenti figure genovesi. Niccolò Paganini (1782-1840), prestigioso violinista e compositore, e Alessandro Magnasco detto "il Lissandrino" (1667-1749), pittore di grande personalità.
35 quarta corda: Caproni era stato violinista, come ricorda in una prosa del 1956: "Fino a diciott'anni non sono stato che un solitario studente di violino" (cfr. L'opera in versi, Mondadori, Milano 20014, p. LI).
36 Genova d’ascensore: cfr. la poesia L'ascensore, in Il passaggio d'Enea.
37 mio fratello: Pier Francesco, o Piero (1910-1978). Cfr. Il franco cacciatore, Atque in perpetuum, frater…, la poesia scritta in occasione della sua morte.
38 mia sorella: Marcella (1922-1987).
39 Maris Stella: invocazione alla Vergine.
40 Sottoripa: portici di Genova, vicini al mare, con edifici di stampo medievale, dove per secoli si svolsero le attività mercantili, e in seguito occupati da bottegucce e vecchi negozi. Così ne parla Caproni in Finzioni, A mio padre, vv. 3-6: "un gorgo / d'altri e più acri aromi / pullula, Sottoripa, / nei tuoi fondachi blu". Cfr. anche Montale Occasioni, Lo sai: debbo riperderti, vv. 3-6: "lo spiro / salino che straripa / dai moli e fa l'oscura primavera / di Sottoripa".
41 Porta Soprana: o Porta Sant'Andrea, porta difensiva a doppia torre nella cerchia di mura del XII secolo, nei pressi del Palazzo Ducale.
42 Raibetta: contrada dove sorgeva un mercato di legumi.
43 Gatta Mora: piazza di Gattamora, nei pressi di Portoria (oggi Piccapietra), con riferimento alle fosse dove era conservato il grano.
44 Genova della Strega, / strapiombo: "la Strega" è uno scoglio, non distante dal porto, da cui i popolani erano soliti gettarsi in mare. Cfr. Montale La casa dei doganieri: "sul rialzo a strapiombo sulla scogliera2; e, dello stesso Caproni, Il seme del piangere, Divertimento, vv. 21-22 "strapiombi / liguri".
45 Paolo & Lele: una trattoria presso Nervi, dove Caproni era solito recarsi.
46 Villa Quartara: villa con grandioso parco, nel quartiere di Sturla.
47 Sturla: antico borgo di pescatori, tra Boccadasse e Quarto. Qui alloggiò Caproni durante il suo servizio militare nel 1939, prima di essere inviato a combattere sul fronte francese.
48 scagno: "seggio, sedile" (dialettale). Dichiara il poeta: "Ho scritto i primi versi nello scagno di mio padre in Piazza della Commenda" (intervista del 1981).
49 canile, Marassi, Staglieno: c'era un canile municipale a Marassi, zona interna presso il cimitero di Staglieno.
50 nefrite: di infiammazione renale morì nel 1936 Olga Franzoni, fidanzata di Caproni.
51 Rina: Rosa Rettagliata, la moglie, sposata nell'agosto 1938, morta nel 1993. Cfr. l seme del piangere, Ad portam inferi, vv. 84-85: "la sua magra famiglia / (il maschio, Rina, la figlia)".
52 Valtrebbia. Aria fina: Caproni aveva prima insegnato in Val Trebbia, e dopo il 1943 vi aveva combattuto la guerra partigiana. Cfr. Cronistoria, Così lontano l'azzurro, vv. 1-3: "l'azzurro / di tenebra della tua Trebbia / dove ora vivi".
53 paese […] moglie: cfr. Poesie inedite, La zona è quasi emiliana, vv. 7-8: "il fresco paese di foglie / dov'è nata mia moglie".
54 Silvana: la prima figlia, nata nel maggio 1939.
55 Genova… brillante: "Genova palpita, sì, nelle sue mille luci, nel movimento del porto. Palpita dentro di me come il mio cuore. Palpita come nel luccichìo di un diamante" (Caproni, intervista del 1972).
56 Attilio: il figlio Attilio Mauro, nato nel giugno 1941.
57 Acquaverde: una piazza centrale, dove lavorava il padre di Giorgio Caproni, vicino a S. Giovanni di Prè (così chiamata a causa di un antico acquitrino).
58 Via Bernardo Strozzi: la via genovese dove Caproni abitò, dedicata al famoso pittore secentesco (1581-1644).
59 Enea: l'eroe cui è dedicata la raccolta Il passaggio d'Enea.
60 Spezia: capoluogo all'estremità orientale della Regione, dove i Caproni avevano per breve tempo abitato.
61 si screzia: cfr. Montale, Le occasioni, Dora Markus, vv. 11-12: "qui dove un'antica vita / si screzia".
62 Livorno: dove Caproni era nato e aveva vissuto a lungo.
63 la rondine: cfr. Come un'allegoria, Vespro, v. 8: "l'ultima rondine".
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