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          Me ne vado per le strade
          Strette oscure e misteriose:
          Vedo dietro le vetrate
          Affacciarsi Gemme e Rose1.
      5  Dalle scale misteriose
          C'è chi scende brancolando2:
          Dietro i vetri rilucenti
          Stan le ciane3 commentando.
          .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .
    
          La stradina è solitaria:
    10  Non c'è un cane: qualche stella
          Nella notte sopra i tetti:
          E la notte mi par bella.
          E cammino poveretto
          Nella notte fantasiosa,
    15  Pur mi sento nella bocca
          La saliva disgustosa. Via dal tanfo4
          Via dal tanfo e per le strade
          E cammina e via cammina,
          Già le case son più rade.
    20  Trovo l'erba: mi ci stendo
          A conciarmi come un cane5:
          Da lontano un ubriaco
          Canta amore alle persiane. 
    
    
    [In Canti orfici, Newton Compton, 1989, pp. 53-54]

    METRO
    Versi liberi, con rime abbasanza regolari (nella prima strofa, mentre nella seconda vi è una maggior libertà.

    COMMENTO
    Il poeta sta camminando per le viuzze strette e cupe di una città, e vede donne affacciarsi alla finestra. Intanto qualcuno scende dalle scale barcollando, probabilmente ubriaco, mentre dietro i vetri delle finestre altre donne spettegolano.
    A un certo punto si trova in una stradina solitaria: "non c'è un cane"; ma qualche stella brilla nel cielo, rendendo bella la notte. Il poeta continua a camminare ma, nonostante la bellezza del cielo stellato, la città gli lascia un gusto amaro in bocca. Così se ne allontana e, continuando a camminare, le case si diradano pian piano, finché non trova un prato su cui si stende e si rotola, quasi come se avesse finalmente trovato la libertà, lontano dalla città e dal suo grigiore. In lontananza sente la voce di un ubriaco, che canta una serenata alla finestra della donna che vuole corteggiare.

    NOTE


    1 Gemme e rose: nomi comuni di popolane, in ironico contrasto con le "ciane" (vedi nota seguente) del v. 8.
    2 ciane: donne pettegole e sboccate.
    3 brancolando: barcollando, col tipico passo dell'ubriaco.
    4 tanfo: fetore, cattivo odore.
    5 come un cane: Richiama Baudelaire: "Je me coucherai sur la terre / Et je dormirai comme un chien!" ("Le vin de l'assassin", in "Les fleurs du mal").