Dippold, l'ottico
Un ottico Dippold nel libro di Masters) è un “mercante” dagli ambigui propositi. Lo spacciatore di lenti è la locuzione che De André adotta per indicare un comune imbonitore; gli effetti onirici dei servizi resi ai suoi clienti sono in realtà visioni tipiche da assunzione di sostanze stupefacenti. Questa canzone per la sua particolare struttura musicale rappresenta un unicum nella produzione di De André. [Matteo Borsani – Luca Maciacchini, Anima salva, Tre Lune, Mantova, 1999, p. 78] Dippold, l'ottico sepolto a Spoon River, ha inventato quegli occhiali speciali un secolo prima di Oculus, il visode delle meraviglie virtuali: "Provate questa lente. / Abissi d'aria. / Ottima! E ora? / Luce, soltanto luce che trasforma il mondo in un giocattolo. / Molto bene, faremo gli occhiali proprio così". Fabrizio chiude la saga della scienza con questa sofisticata follia, che parte da un valzer familiare e si inabissa in un gorgo ipnotico quasi new age alla Tangerine Dream, conducendo i clienti in un paradiso parallelo, generato - senza bisogno di specificarlo - dalle sostanze allucinogene come l'LSA, lo stesso che quattro anni prima ha concesso l'acronimo, e qualcos'altro, alla Lucy in the Sky with Diamonds dei Bealtes. Pivano ribattezza l'ottico "spacciatore di hashish", come il Timothy Leary guru della rivoluzione psichedelica a base di LSD, utile "per ampliare la percezione e la conoscenza". Ecco la vera funzione degli occhiali, ecco l'ennesimo fallimento della scienza che ha bisogno di evadere per trovare un senso alla realtà, non riuscendo a renderla vivibile. Così quattro clienti si avvicendano nel laboratorio e provano le "lenti speciali". Il primo riferisce le sue reazioni: "Vedo che salgo a rubare il sole / per non aver più notti / perché non cada in reti di tramonto / l'ho chiuso nei miei occhi / e chi avrà freddo / lungo il mio sguardo si dovrà scaldare". Il secondo cliente vede "i fiumi dentro le mie vene / cercano il loro mare / rompono gli argini / trovano cieli da fotografare". Il terzo si spinge oltre e prova occhiali ancora più potenti: "Vedo gendarmi pascolare donne / chine sulla rugiada / rosse le lingue al polline dei fiori / ma dov'è l'ape regina?". L'ultimo cliente ha una visione più serena e giocosa: "Vedo gli amici ancora sulla strada / loro non hanno fretta / rubano ancora al sonno l'allegria / all'alba un po' di notte / e poi la luce, luce che trasforma / il mondo in un giocattolo". Argomenti convincenti per l'ottico: "Faremo gli occhiali così / faremo gli occhiali così". [Federico Pistone, Tutto De André, Arcana, 2018, pp. 96-97] |