Wendell P. Bloyd
Un blasfemo accusa Dio d'aver originariamente relegato l'uomo nella beata ignoranza del bene e del male. Per questo pensiero è incolpato dal clero di blasfemia e, in assenza di leggi specifiche, viene arrestato per libertinaggio ed ucciso da "due guardie bigotte". Si accorge così che le barriere al sapere e al pensare - le "mele proibite" - sono erette dall'uomo stesso e controllate dal potere poliziesco. Il tema musicale è tratto da una canzone popolare inglese ed è suonato nuovamente su un tempo ternario di valzer, colorito da una struttura armonica tipicamente seicentesca con clavicembalo, archi e mandolini, mentre il basso si occupa essenzialmente dell'introduzione. Notiamo qui alcune diversità di rilievo con il testo americano: oltre al riferimento diretto alla fonte evangelica (Genesi) e al vocativo ironico ("gente assennata") c'è, in Masters, un gesto di feroce scherno nei confronti della rivelazione: Gesù Cristo viene crocifisso perché Dio vuole cancellare quella parte "difettosa" della sua creazione, l'uomo, che è voluto arrivare troppo in alto. Con magistrale raffinatezza poetica, invece, De André trasforma il concetto trasponendolo in una dimensione tutta umana: "è proprio qui sulla terra la mela proibita"; forse non è ancora stata rubata, e Dio è messo quindi fuori causa. [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima Salva, Tre lune, Mantova, 1999, pp. 75-76] |