Si tratta di un tentativo, allegorico, di uccisione della libertà. Che non riesce. Alle persone che assaggiano la libertà è poi difficile rimettere il calcagno della dittatura sul collo.
[Fabrizio De André, presentando il brano durante il tour del 1991] Narra dell'incontro amoroso fra una ragazza dalle labbra di miele rosso ed un suonatore di chitarra. La storia sembrerebbe destinata a finire ed infatti il protagonista incontra poi la donna a braccetto con un ambiguo avventore che diventerà il suo assassino. Ma la signorina libertà, signorina fantasia svela la sua natura immortale: se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso. L'appellativo "signorina fantasia" diventerà "signorina anarchia" nella versione dal vivo del 1991, a rendere maggiormente esplicita la metafora. [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva pp. 126-127] |