Nancy è l'unica traduzione inserita nell'album Volume 8. Dell'originale brano di Leonard Cohen, il nostro cantautore riesce a mantenere intatto il senso di infinitezza e di sogno. Le figure sono descritte indirettamente, quasi che a raccontarle fosse un narratore esterno. Nancy è una sincera incarnazione dell'amore; certo va a letto con molti, ma lo fa soltanto perché si innamora di tutti. Della sua famiglia e del suo passato, si capisce soltanto che suo padre ha avuto dei problemi con la giustizia e probabilmente è stato giudicato colpevole pur essendo innocente. Forse è questo, unito alla solitidune nella quale l'avevano lasciata i tanti uomini della sua vita, che spinge Nancy a suicidarsi buttandosi dal terzo piano, trovando finalmente la serenità tanto cercata. Così muore Nancy, ma non smette di essere la compagna di chi la cerca, anche se adesso soltanto in sogno, o nel più profondo della mente. Lì Nancy vive ancora, per riscaldare tutti con l'affetto e con l'amore.
Anche se questa canzone rimane nell'album una voce fuori dal coro, è sicuramente una delle più belle, delicate e ammalianti di tutto l'orizzonte deandreiano. [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, pp. 105-106] Nel suo linguaggio attenuato e sfocato, [...] disegna le immagini quasi girando loro attorno, lasciando indizi e simboli - le calze verdi, il palazzo del misterro, i capelli - come nella scena di un sogno, di un ricordo, di una vecchia foto. [Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, Edizioni Associate, Roma, 1999, p. 202] |