• Così era anticamente chiamata l'attuale Costa Smeralda, qui teatro di una singolare storia d'amore, narrata nella lingua della Gallura, tra un giovane uomo ed un'asina. La notizia del felice per quanto inconsueto rapporto si sparge rapidamente, suscitando, tra l'altro, l'invidia di una vecchia guardona che spia i due con la bava alla bocca. Viene organizzato il matrimonio, ma i due non riescono a coronare il loro sogno d'amore perché, ed è questa la cosa più paradossale, dai documenti risultano essere cugini di primo grado. Si tratta evidentemente di un attacco a tutte le barriere sociali, soprattutto a quelle dovute al comune senso del pudore che tante volte nasconde, invece, una mal celata ipocrisia.
    [Matteo Borsani – Luca Maciacchini, Anima salva, Tre Lune, Mantova, 1999, p. 150]


    *   *   *


    Metafora di un amore tra un pastore e un'asina bianca. Un amore grande che però non trova sbocco nel matrimonio. Quando tutto è pronto, infatti, il pastore e l'asina risulteranno dai documenti cugini di primo grado.
    [Alfredo Franchini, Uomini e donne di Fabrizio De André, p. 33]


    *   *   *


    Il titolo, con il rimando alla vecchia denominazione della Costa Smeralda, diventa un tributo faberiano alla Sardegna, terra amatissima, quasi adottiva. Il brano composto in gallurese (una delle quattro grandi lingue sarde) racconta in maniera tenera e surreale l'improbabile passione sentimentale di un giovane verso un'asina sui Monti di Mola: l'amore non si realizza a causa di un cavillo "burocratico" e non per il divario tra le due specie animali. "A trentacinque anni - ricorda il Genovese - mi sono trasferito in Gallura, non per fuggire, ma per ritrovare la campagna. L'erba, il fieno, quel certo tipo di luna [...]. E il dialetto, che rende più saporite anche le bestemmie più limpide". La ballata a mid-tempo, con riarrangiamento un po' in chiave etno-folk, vede la partecipazione dei Tazenda, rock band isolana che effettua nei ritornelli un controcanto.
    [Guido Michelone, Fabrizio De André. La storia dietro ogni canzone, Barbera, 2011, p. 107]