Il discorso procede a flash immaginifici, a volte oscuri, ognuno dei quali dà una suggestione diversa, utile a completare il discorso. Un'ombra di macabro e di oscurità impregna molte strofe, in un gioco di rimandi a simbologie ben precise: dai cavalli di Salò si snocciola la doppia immagina scacchistica e politica. "A giocare col nero perdi sempre". Il nero rimanda al fascismo che si ritrova nel verso "Mussolini ha scritto anche poesie", dove appaiono le due facce di un uomo feroce che potrebbe apparire anche capace di sentimenti umani quando si cimenta con un'arte del cuore: ma subito segue l'affermazione sui poeti, "strane creature", capaci soltanto di imbrogliare [...]. Il tutto è inframmezzato dalla figura spensierata del bambino che corre nel cortile dietro ai giochi, ai sogni, ma che poi si stanca di seguire gli aquiloni e preferisce sedersi "fra i ricordi vicini, i rumori lontani".
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, pp. 106-107] |