[Il protagonista] prima si confronta con il suo recente passato di spettatore, chiuso dentro le sue piccole certezze (il lavoro assicurato), le abitudini consolidate (la collezione di francobolli), le tradizioni ("buon Natale"), i luoghi comuni ("grazie a Dio"). Poi comincia a porsi delle domande che si fanno sempre più pressanti: perché rischiare di finire in carcere, di rovinarsi la vita mentre si è ancora giovani? "Il senso non dev'essere rischiare / ma forse non voler più sopportare"; questa è la risposta. Ma se le cose stanno così, pensa l'impiegato, allora ne vale la pena, allora bisogna lasciarsi coinvolgere personalmente, prima che sia troppo tardi.
Si unisce ai rivoltosi, combatte strada per strada, ma, forse per inesperienza, oppure per troppo coraggio o per intransigenza, si sente sempre più isolato, tanto che decide di agire da solo. Diventa un bombarolo [...]. Come scenario per il suo battesimo del fuoco, sceglie un immaginario ballo. [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, pp. 84-85] |