Descrive il rientro del falegname a Gerusalemme, dove Maria lo accoglie, implorando quell'affetto che non era ancora riuscita ad ottenere da nessuno. Nel salutarla Giuseppe abbraccia Maria e scopre, con stupore, che è incinta.
È curiosa l'introduzione strumentale affidata al sitar indiano, atto a ricreare sonorità orientali; fanno capolino anche alcune sonorità d'ambiente che rafforzano il clima evocativo. Elevata è la suggestione poetica raggiunta dal testo: le stelle, la distesa del deserto, gli inquietanti profili degli indigeni [...]. È magistrale la raffinatezza che evita la terminologia diretta sopperendo con versi di alta e delicata poesia su una melodia che predilige, ancora una volta. i gradi congiunti ed il registro medio-basso. [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, pp. 64-65] |