Dolce luna è il nome della balena di un "uomo da buttare" che è stato testimone di un omicidio ma che non può testimoniare, forse perché non ritenuto credibile o perché egli stesso non si sente all’altezza. Non gli resta che tornare al suo "rifugio capovolto", alla sua "balena che lo aspetta in alto mare".
[Matteo Borsani – Luca Maciacchini, Anima salva, Tre Lune, Mantova, 1999, p. 108] La vicenda è quella di un marinaio costretto a terra, con il rimpianto del tempo trascorso a navigare fra leggende di pirati e l'apparizione della sua balena, chiamata Dolce Luna; è da quest'ultima che il protagonista desidera che nasca un figlio con il cosiddetto terzo occhio (di orientale memoria) e con lo stesso desiderio paterno (il mare, ovviamente). Il riferimento alla cosiddetta "esca dalle lunghe gambe" è, come spesso accade in De André, una citazione colta, ossia il titolo di una lirica del poeta britannico Dylan Thomas - Ballad of the Long-Legged Bait dalla raccolta Deaths and Entrances - mentre l'ultima strofa è recitata in un tedesco maccheronico, forse inventato di sana pianta, e non ha in apparenza un senso preciso. Musicalmente Faber è a una svolta, giacché si ritrovano qui alcuni sapori delle vecchie ballate come pure il nuovo imprinting soft rock. [Guido Michelone, Fabrizio De André. La storia dietro ogni canzone, Barbera, 2011, pp. 50-51] |