La scalinata giù, che mena al fosso
E le cantine; mio paesaggio usuale.
Per ogni grado un gatto; sono sei
In questa notte che s'annuncia vuota.
5 E son dodici occhi e un'aria forte,
Sto fermo senza fare alcun rumore;
Chissà se mi vorranno per figura
Seppur perdente dell'antica lotta.
Ma un frùscio d'un qualcosa; ed ecco andati
10 Sei gatti unisonanti in qualche buco.
Mi siedo su un gradino a immaginare
Che cosa sarei stato, o sono stato.
["cosa" (o "bischerata" che dir si voglia) tratta da Livorno, 1997-1998]
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