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          Non ditemi, in questo Sabato pomeriggio
          D'estate (che l'afa dolce rende, e violento)
          Che non c'è nulla da fare. C'è da vedere
          Muoversi senza ritmo la stessa onda,
      5  Seguirla dal Voltone su, per riflessi
          Ancorati alle barche finché non si perda.
          Accanto ai rumori e ai visi di questi
          Ultim'anni del secolo, nei respiri
          Svogliati e iracondi d'un vecchio,
    10  Nelle scintille che incendiano, ora,
          La superficie increspata del fosso.
          Né mare, né terra; né odio, né amore,
          Dogana di merci per sempre perdute,
          Né amore, né odio; né terra, né mare.
    
    
    ["cosa" (o "bischerata" che dir si voglia) tratta da Livorno, 1997-1998]