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          Sognavo d'essere, un tempo,
          Un grande portiere:
          Sulla maglia avevo il numero uno
          E, per di più, segnavo tante reti.
      5  Ora quel tempo non c'è più, Filippo.*
    
          È perduto,
          Come perduti sono gli anni
          Che passano anche quando
          Fanno finta di stare fermi,
    10   Che ancora non pesano,
          Ma peseranno.
    
          Allora vado,
          Il treno parte fra un minuto;
          Ci salutiamo, ci rivediamo,
    15  Quando vivo, io ti vivo
          E guardo.
    
          Solo che
          C'è bisogno di chiarezza
          Altrettanto bisogno
    20  Che a volte si ha di una carezza
          E di pace;
          C'è bisogno di intermezzi
          E di serenità,
          Di sciocchezze e di galanterie.
    25  Ma allora,
          Sempre in moto come i treni?
    
          Vedi, io dico che amo,
          E poi dico che sogno
          E tante altre parole;
    30  Vedi, non dico mai
          Quello che sono.
    
          Prima di ricominciare
          Con le parole messe a caso
          Io scrivo:
    35  C'è bisogno di chiarezza,
          Est opus claritate,
          Anche tu, sì, anche tu
    
          Anche tutti
    40  C'è bisogno di chiarezza
          Altrettanto bisogno
          Che a volte si ha d'una carezza
          E di un pugno;
    
          C'è bisogno di storpiare
    45  Parole troppo serie,
          Di vivere come se il sole
          Ballasse con la luna
          E illuminasse a giorno
    
          Le vie che altri per noi hanno tracciato.
    
    
    8 marzo 1987

    ["cosa" (o "bischerata" che dir si voglia) tratta da Eppure m'è impossibile tacere]