Io e te e i nostri desideri che si toccano, palpano, si muovono senza meta, strusciano, feriscono le pieghe del divano… non vedo, non capisco, respiro con affanno, quasi soffoco e tu, senza pausa, infliggi ferite di immenso piacere e bagni di eros i peli della mia barba… le mani stirano, graffiano, scavano, catturano barlumi di pelle, torturano fino al dolore e si ritraggono… solo per un attimo… ripercorrono con infaticabile affanno le vie dell'istinto, con cieco impulso… premo il ferretto del reggiseno, circumnavigo il tuo morbido, sfioro il contorno dei tuoi capezzoli… sussulti… accarezzo il peso del mio piacere, apro la mano per contenerlo tutto, la chiudo per immergermi in esso… profumi di sesso, ma non ti concedi, odori sesso, emani sesso, chiami sesso, ma non vuoi sesso… ci fermiamo… gote infuocate e labbra gonfie, livide… frammenti di rimmel e di ombretto disegnano perfette ed improbabili sfumature sugli zigomi… non tenti neanche di raccogliere, di ricomporre dietro le orecchie, i ricci solcati ed aggrediti dalle mie mani… un rovo di capelli e due frutti dolci come spine… mi guardi come un animale ferito, in gabbia, pronto ad attaccare… ti specchi nella mia passione, sorridi e mi catturi di nuovo, prigioniera e custode del nostro eros… |
[Lirica di proprietà dell'autore]
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