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         Qui per sempre unito alle tue languide palpitanti labbra
         Effuso dal tuo caldo alito di vita
         Giacente sul grembo tuo di fama insignita
         Per la passione destasi in te ebbra.
    
     5  Ma l’uomo, stolto qual è, coglier non saprà l’essenza divina
         In te profanerà, ignobile, la candida purezza con viltà
         Di sé mortale empirà il tuo sacro sigillo di verginità
         Finché l’uomo saggio provvederà a Te, o Natura, che giaci ormai supina. 
    
    
    [Da Riflessioni incantate, 1991]