Pizzomunno era un bel giovane pescatore, di vero amore lo amava Cristalda. 5 La loro storia io vi narro per lungo e per estenso a cercarvi un senso. Pizzomunno pescava la seppia e la sardella 10 con la nassa e il bertovello; Cristalda aspettava che la barca da sola non tornasse alla cala come funesta una canzone. 15 In mezzo al mare azzurro Pizzomunno le sirene di sé fece innamorare. "Vieni" gli dicevano, "ti daremo l'amore 20 come a Ulisse die' Calipso e vivrai senza morire mai". Pizzomunno, che però Cristalda amava, tricche e ballacche 25 si negava alle baldracche di farinello puzzolente *. "Non me ne faccio niente di amor che non ricambio, ché a così scambio infelice 30 vivrei come un morire eterno". Questo dice l'audace Pizzomunno in lieta sicurtà quando Natura ** 35 predace promette e ancora non smette di ingannarlo di giovane beltà senza un tarlo del pensiero. Cristalda aspettava, 40 Pizzomunno pescava fino al giorno in cui le sirene, offese e poi furiose per non ricevere il suo bene e la calma del pene, 45 dalla proda ghermirono la bella bionda annegandola. Pizzomunno di ritorno ovunque d'intorno la cercò inutilmente 50 fino a uscirsene di mente. Pietrificato dal dolore fu Pizzomunno in quel noto monolite bianco e assaissimo cazzuto 55 sulla punta più ad est oggi a Vieste nel Gargano. Si sgretolò anche l'isola di sua vita, tutto tornò 60 nell'oceano del tutto con tutto rimescolato sotto l'impietosa regia del genoma e dell'entropia *** contro cui non resta 65 che il racconto per lungo e per estenso a cercarvi un senso.NOTE All'inizio di Vieste si erge un monolite alto circa 25 metri chiamato Pizzomunno, che è il simbolo stesso della cittadina garganica. Si racconta che al tempo in cui era solo un villaggio di poche capanne abitate da pescatori, vivessero a Vieste un giovane di nome Pizzomunno e una fanciulla di rara bellezza di nome Cristalda. I due giovani si innamorarono senza che nulla al mondo potesse separarli. Pizzomunno ogni giorno andava a pesca con la sua barca e le sirene si innamorarono di lui fino a offrirgli l'immortalità se lui avesse accettato di diventare il loro re e amante. Pizzomunno però amava Cristalda e rifiutò sempre la profferta. Una sera, mentre Cristalda attendeva sulla spiaggia il ritorno del compagno pescatore, le sirene, colte da un raptus di gelosia, la aggredirono e la trascinarono nelle profondità del mare. Al suo ritorno Pizzomunno la cercò invano. Il giorno dopo i pescatori ritrovarono il giovane pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome. La leggenda racconta ancora che ogni cento anni la bella Cristalda torna dagli abissi per raggiungere il suo giovane amante e rivivere per una notte sola il loro antico amore. * Farinello puzzolente (stinking goosefoot), Chenopodium vulvaria, dal greco chen, chenòs = oca, e poùs, podòs = piede, per la forma delle foglie, astate e spatolate. Vulvaria da vulva, perché in passato era usata nell'isterismo come antispasmodico. Sinonimi: brinaiola, connina. Pianta erbacea diffusa in tutta Italia, maggiormente in Puglia e Basilicata, dall'odore fetido di pesce marcio. ** Richiamo alla poesia "A Silvia" di Giacomo Leopardi: O natura, o natura, / Perché non rendi poi / Quel che prometti allor? Perché di tanto / Inganni i figli tuoi? *** Si invecchia perché alla natura non interessa quello che ci succede dopo l'età riproduttiva. Fa tutto per portarci a quella nelle condizioni psicofisiche ottimali e poi ci abbandona... a noi stessi, o meglio al processo casuale degli eventi... Esiste infatti a questo proposito una legge fondamentale di natura... il secondo principio della termodinamica che sancisce l'inevitabile, continuo aumento dell'entropia, cioè del disordine del mondo nel suo complesso... A noi piace l'ordine e la forma ordinata, alla natura il disordine e il mescolamento progressivo di tutto con tutto (Da "Il male, storia naturale e sociale della sofferenza" di Edoardo Boncinelli, Mondadori). [Lirica inedita, Vieste, Luglio 2008] |
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