Fiore, mio fior
Come la goccia al gelo si fa neve e cambia veste e muta la sua forma, anch'io così, in questo tempo greve, mi guardo indietro e non ritrovo l'orma. 5 Muta d'innanzi a me m'appar la strada; vedo soltanto volti sconosciuti, straniero ciò che vedo e, ovunque vada, si mutano in eterno i miei minuti. Fiore virente un giorno in mente avevo, 10 fiore appassito ormai ho nella mano e nell'amaro calice ora bevo. Fiore dal capo chino per l'inverno, fiore, mio fior sei diventato vano s'è aperta ormai la porta del mio Inferno. [Alessandria, 29 novembre 2005] |
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