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          Ogni tre anni, è ormai una vecchia usanza,
          ci rinnovano il contratto di lavoro,
          e puntualmente in questa circostanza
          di lodi e di dissensi s'alza un coro!
      5  Anche quest'anno, per codesto fatto,
          son stati espressi pareri e opinioni
          ma, con la stipula del nuovo contratto,
          sono scattate liti e discussioni!
          L'altro giorno sono stato spettatore 
    10  di una disputa accesa e molto intensa
          fra un impiegato ed un aggiustatore
          mentre i due si recavano alla mensa!
          Con giacca, cravatta e colletto bianco,
          pareva il primo proprio un gran signore;
    15  mentre il secondo, sporco e molto stanco,
          era all'aspetto un povero lavoratore!
          Eran giunti nei pressi della mensa
          quando il primo si ferma e poi, di botto,
          alza i pugni ma in fretta ci ripensa,
    20  e dice irato all'altro: "Giovanotto!
          Da te vorrei saper, vile carogna,
          come osi sollevarti al mio livello?
          Chi ha inventato la parità abbisogna
          ancor d'olio di ricino e manganello!
    25  La gerarchia deve esser rispettata
          come lo è sempre stata fino adesso!
          Sappi ch'io son persona diplomata
          ed uguagliarti a me non t'è concesso!
          D'ora in avanti non starmi vicino,
    30  ché non gradisco la tua vicinanza.
          Son ragioniere, e tu quasi spazzino:
          mantieni dunque la debita distanza!"
          "Dottore egregio, la colpa non è mia!
          Le assicuro che io non sono stato;
    35  lei sa certo che questa strategia
          avanti l'ha portata il Sindacato!
          Ma la vita è cambiata, se consente,
          e non dev'esserci più troppo divario!
          Mi par giusto accostar gradualmente
    40  il suo mensile al mio misero salario!"
          "Lurido porco, vuoi passare un guaio!
          Di parlarmi così non ti permetto!
          Come osi tu, miserrimo operaio,
          paragonarti a me impiegato di concetto?..."
    45  "Tu qua Cuncetta, Rita e Annamaria,
          t'o vuò mettere 'ncapa, nel cervello,
          ch'è ormai abolita ogni categoria 
          e siamo tutti a uno stesso livello?!...
          Siam tutti uguali, sì, latrine e cessi,
    50  ché ogni lavoro ha la sua importanza
          e gl'intellettuali come pure 'e fessi 
          penso ca tutt' s'hanno a jenchiere 'a panza!
          Certamente hai studiano tu, e sei saggio,
          usi il compasso e la calcolatrice;
    55  ma se non ci fossi io là, al montaggio,
          chi monterebbe frigo e lavatrice?
          Tu tracci linee ed io do martellate,
          tu fai le somme ed io le saldature,
          però quann 'e fatiche son cessate
    60  gli stessi diritti tuoi li tengo io pure!
          Io pago frutta, latte, carne e pasta
          al prezzo stesso che li paghi tu, 
          per cui sarebbe ora di dire basta
          e spero che d'accordo sia pure tu!
    65  Benessere, progresso e beni umani
          sarebbero parole senza senso
          se per usarle veniam quasi alle mani,
          creando lotte oppur qualche dissenso.
          Ascoltami perciò: diamoci la mano.
    70  Che t'importa di pensare a 'sto livello?
          Restando uniti son certo andrem lontano
          e il cammino sarà facile e bello!"
          Ricordando il buon Totò e la Sua 'A livella
          da Lui ho tratto 'sto grande insegnamento:
    75  donando amore la vita è più bella
          e ognuno vive a lungo e più contento!
    
    
    * [Dedicata a Totò: Principe della Risata e Re del Buon Cuore]
    [Lirica di proprietà dell'autore]