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    Basta un niente a volte, una musica, un profumo, per rivivere sensazioni, emozioni.
             A tutti è capitato di soffermarsi e ricordare… Per me è stato quando ho visto il velo della mia divisa d'allieva infermiera in mano alla mia bimba, la quale mi chiedeva: "cos'è questo?"
             Da dove è saltato fuori non lo so: forse gli esiti di un cambio di stagione, non so mai come sistemo la roba, so solo che nel vederlo l'emozione è stata forte. Come spiegarle che quello rappresentava per la sua mamma tre anni di studio, sacrifici, speranze, lacrime, gioie?
             … Con quanto orgoglio lo indossava! La mattina ore 7,30 tutte in fila per il controllo di Suor Susanna prima di scendere in reparto. Prova del fazzoletto passato sulla guancia per vedere se avevamo fard o roba del genere (a me toccava spesso il doppio controllo, poiché in genere sono molto colorita). Poi prova trasparenza per vedere se avevamo messa la sottoveste! Sembrano storie d'altri tempi, invece siamo soltanto nel 1983. Poi tutte via, sparse nei viali dell'ospedale civico, come colombe, ognuna a raggiungere il proprio reparto.
             Come dirti, piccola mia, che quello era tutto il mio mondo!
             Avevo sempre sognato di farlo e adesso diventava realtà. La realtà però, si sa, contrasta comunemente con l'idea che ci siamo fatta delle cose e quindi ho anche pianto, sofferto. In ogni caso, non mi dimenticherò mai la Signora C., primissima malata che vidi. Ferrarese, operata alla colecisti, me ne presi quasi carico senza volerlo e mi chiamava "il suo angelo".
             Potrei raccontarti della prima volta che vidi una sala operatoria, la sacca di sangue, il primo parto e la prima morte… Anche quello s'impara, tenendo dentro le tue emozioni, pensando: "Non mi appartiene", "non è mio questo dolore", ma non è sempre così. Allora capisci che devi tenere distacco, ma non freddezza, che devi capire ma non immedesimarti, per non lasciarti travolgere dalle mille emozioni che la vita dispensa ogni giorno, ogni ora… D'emozioni ne ho provate tante! La prima vena incannulata, sotto gli occhi sospettosi di un ragazzo, i parenti fatti entrare di nascosto dalle altre infermiere e tutti i sorrisi che ho ricevuto, tutti i "grazie", sono nitidi nella mia memoria, come le delusioni, il timore di non arrivare alla fine perché la stanchezza era tanta.
             In un giorno di questi ho incontrato papà… ma questa è un'altra storia….
             Quante cose in un piccolo ritaglio di stoffa!
             … E tu, piccolina, che cerchi di mettertelo. Eh no amore, mamma è scaramantica! 
    
    
    [Lirica di proprietà dell'autrice]