M'era l'anima carica e piena di sogno
sbiadito e confuso nel tuo gran bagliore
- allorché io ti vidi e conobbi l'amore
che sempre per me fu il sol vero bisogno.
5 Porgendoti lode e parlandoti piano,
qual frale preghiera all'altare spirante,
ritrovo valore alla vita angosciata;
io ti amo così, cantando lontano
le grazie perfette dell'arte accecante
10 che tinge il tuo viso e che sempre io ho amata.
Avranno le stelle il mio carme adombrato
- i dolci riflessi dei tuoi occhi profondi;
volerà tra le notti morendo allietato
tra i mari più quieti, affinché non affondi.
15 Lodo il tuo nome nel suono del vento
che corre soffrendo tra i rami fioriti
e pieni d'olezzo d'amena memoria;
ti chiudo in un punto o virgola o accento
finché non rimembro che scritti infiniti
20 pur sono assai angusti per renderti gloria.
Donando bei versi alla tua gentil grazia
- di molto più grande che quella di Aurora -
la mia anima canta, piangendo s'indora
del dolce barlume d'amor che la strazia.
25 Tale è il segreto di che m'empie il petto,
di continuo, di continuo trafiggendo il mio cuore:
dolcissimo e triste, adorabile ferita,
com'è quel brillar del piacer più perfetto
de la vista del sole che cala e che muore
30 svanendo, ormai esangue, in passione infinita…
come tu a me ti mostrasti, oh in che veste celestiale
apparisti allo mio sguardo ch'abbagliandolo ristori!
35 Divenisti di natura la più splendida visione
che qui al mortale occhio veder si poté mai,
e la lieve brezza fresca che scorre ovunque in me
conferendo della gioia la più dolce sensazione
- benedetto ogni momento in cui ti vidi e la provai
40 e le lacinie del mio spirito composi solo in te!...
Cresciamo, mia meraviglia, nel mondo più triste,
ove non sono più Muse ne la distratta natura,
né governi siderali di una luce più pura
che le elettriche strade al grigiore commiste.
45 Non abbiamo che i sogni, di diamante e di smeraldo,
in che le nostre gioie vere si riverberan piangendo
e che il nostro cuore cullan nella sera atrabiliare…
- per di gitto dargli sveglia nel mattino rosa e caldo,
partorito dalle fiamme dell'amore che arrossendo
50 ci ricorda quanto è bello in questa vita il veleggiare!...
Così nei miei versi che in cuore io piango
suggello il tuo pregio ch'è più alto dell'astro;
di tua bianca vaghezza il mistero ripongo
scolpito immortale in dorato alabastro.
55 Ma io t'amo distante dal tempo e dal luogo
in cui aleggian gl'umani tuoi forma e pensiero:
ché il tuo fresco canto è squisito richiamo
- ed un fascio di luce in cui lieto io affogo -
da un mondo di sogno, un mondo più vero,
60 a cui il dolce passaggio è un sofferto "ti amo".
[Lirica inedita di proprietà dell'autore]
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