Padrone cieco della terra e delle sue viscere,
dai nodi selvaggi delle tue grotte contrite,
placa il lamento della tua espansione.
Per quelli che sono scesi in cadute rassegnate,
5 fino a giacere sul fondo del fondo,
dove gli occhi sono cancellati dalla polvere,
per le navi che sono al loro ultimo viaggio e non lo sanno,
ma il loro fasciame scricchiola penoso,
e per coloro che dividono la paura della deriva.
10 Guarda dove mi trovo,
e allontanati pietoso dal corso funesto dei miei giorni...
Amen
[Lirica inedita, aprile 2009]
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