METRO
Versi liberi con netta prevalenza di endecasillabi.
COMMENTO
Si tratta dell'ultimo componimento di Pianissimo.
Andando per le strade della città, il poeta viene "sorpreso" da "un canto di cicale", che gli evoca campagne assolate e gli suscita un senso di stupore al pensiero che esistano ancora "gli alberi e l'acque / tutte le cose buone della terra" delle quali si inebria. Ma l'illusione è di breve durata, e il poeta prende coscienza di appartenere completamente "ad ogni pietra della città", ove egli ha messo saldamente le sue radici.
NOTE
1 mi sorprende: poiché ritenuta una cosa impossibile a verificarsi dentro la città.
2 prostrate nella luce: l'arsura cittadina si è trasformata in "luce", nella dimensione della campagna.
3 smemorarmi: obliarmi di me stesso.
4 stupor sciocco: quello della mente intorpidita dal vino, simile all'istupidimento provocato dal frenetico vivere cittadino.
5 indicibilmene: con un senso di autocompatimento per l'impossibilità di evadere realmente dalla città.
6 per uno sforzo...alzo: come a volersi, faticosamente, librare in volo.
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