METRO
Endecasillabi sciolti, raggruppati in tre strofe di diversa lunghezza.
COMMENTO
La figura del "padre", come ha scritto egregiamento Elio Gioanola, "è in rapporto coi profondi processi psichici e ne riflette la sostanziale ambiguità, con le connotazioni di odio e amore che sono tipiche di ogni legame di tipo viscerale, non liberato in piena luce di coscienza; anche in questa composizione, così apparentemente affidata all'univocità dei buoni ricordi infantili, siamo al di fuori di ogni oleografia familiare e il padre, soprattutto nell'episodio della rincorsa fatta alla figlia spaventata e risoltasi con un abbraccio protettivo, appare come il gigante dispensatore del bene e del male, della pena e dell'assoluzione e, in definitiva, della vita e della morte".
NOTE
1 Padre... mio padre: la figura del padre, spesso presente in Pianissimo, ricorre anche in alcuni racconti di Sbarbaro e in varie prose di Trucioli, a riprova del ruolo importantissimo che essa gioca nell'immaginario e nella psicologia del poeta. Il forte enjambement sottolinea e rafforza il sintagma chiave "mio padre" e consente di aprire il v. 2 in anafora.
2 per te stesso: il padre è ritenuto "degno d'amore" come persona in sé, al di fuori del vincolo di parentela.
3 Noi piccoli: alcospetto del "gigante" con la scala in spalla, occupato a cogliere "la prima viola" sul muro di fronte.
4 la sorella mia piccola: notare l'insistenza sulla connotazione del "piccolo", in un rapporto di totale dipendenza dal "gigante".
5 avevi visto te...: in realtà il processo di sdoppiamento a cui è sottoposta la figura paterna riguarda la sensibilità del viglio, che proietta nel oadre la profonda ambivalenza di odio e amore.
6 difenderla / da quel cattivo...: il dispensatore di paura (il "tu di prima") è anche colui che sa consolare. Nella figura della sorella il poeta rappresenta in realtà, o anche, la propria condizione.
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