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          Ho eretto un monumento1 più duraturo del bronzo
          e più elevato della regale mole delle piramidi;
          non lo potrà distruggere né la pioggia che corrode
          né l'Aquilone2 sfrenato, o l'innumerevole
      5  successione degli anni e la fuga delle età.
          Non morirò del tutto3, e gran parte di me
          sfuggirà a Libitinia4; crescerò sempre nuovo
          nella lode dei poseri, finché sul Campidoglio
          salirà con la tacita vergini il pontefice5.
     10  Di me si dirà che a dove rumoreggia impetuoso l'Ofanto6,
          dove Dauno povero d'acque7 regnò sui popoli
          agresti, da umile condizione divenuto famoso,
          per primo il canto eolico adattai
          ai ritmi italici8. Prendi per te l'orgoglio
     15  acquistato col merito, Melpomene9, e volentieri
          cingi del lauro delfico10
    
    
    [Da Odi, III, trad di A. Colombo]

    NOTE
    1 un monumento: la sua opera poetica.
    2 l'Aquilone: vento del Nord.
    3 non morirò del tutto: una parte di me sopravviverà, grazie alla fama di poeta.
    4 Libitina: dea che presiedeva ai funerali.
    5 salirà... pontefice: allude a una cerimonia annuale in cui il Pontefice massimo, accompagnato dalla prima Vestale (la "tacita vergine") saliva al tempio di Giove sul Campidoglio per invocarne la protezione sul popolo romano. Vuol dire, insomma, fino a quanto esisterà Roma.
    6 là dove... l'Ofanto: Orazio era nato a Venosa, in Basilicata, presso le rive dell'Ofanto, ai confini con la Puglia.
    6 Dauno... acque: Dauno era il mitico re degli antichi Apuli. l'Ofanto è detto "povero d'acque" per via della siccità che caratterizza la Puglia.
    8 per primo... italici: per primo trasportai la poesia greca ("il carme eolico") nella lingua e nella poesia latina.
    9 Melpomene: la Musa del canto.
    9 lauro delfico: l'alloro sacro ad Apollo, dio della Poesia, venerato nel santuario di Delfi. L'incoronazione di alloro simboleggia la consacrazione del poeta.