Accadde in quell'età1... La poesia
venne a cercarmi. Non so da dove
sia uscita, da inverno o fiume.
Non so come né quando,
5 no, non erano voci, non erano
parole né silenzio2,
ma da una strada mi chiamava,
dai rami della notte,
bruscamente fra gli altri,
10 fra violente fiamme
o ritornando solo3,
era lì senza volto
e mi toccava.
Non sapevo che dire, la mia bocca
15 non sapeva nominare,
i miei occhi erano ciechi,
e qualcosa batteva nel mio cuore,
febbre o ali perdute,
e mi feci da solo,
20 decifrando
quella bruciatura4,
e scrissi la prima riga incerta,
vaga, senza corpo, pura
sciocchezza,
25 pura saggezza
di chi non sa nulla,
e vidi all'improvviso5
il cielo
sgranato
30 e aperto,
pianeti,
piantagioni palpitanti6,
ombra ferita,
crivellata7
35 da frecce, fuoco e fiori,
la notte travolgente, l’universo.
Ed io, minimo essere,
ebbro del grande vuoto
costellato8,
40 a somiglianza, a immagine
del mistero,
mi sentii parte pura
dell’abisso,
ruotai con le stelle,
45 il mio cuore si sparpagliò nel vento.
[Poesie 1924-1964 (scelta e trad. R. Paoli), rcs, Milano 2004]
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