• 
    
         Non recidere1, forbice, quel volto,
         solo nella memoria che si sfolla2,
         non far del grande suo viso in ascolto
         la mia nebbia di sempre3.
    
    5   Un freddo cala4...  Duro il colpo svetta5.
         E  l'acacia ferita da sé scrolla
         il guscio di cicala
         nella prima belletta di Novembre6.
    
    
    [Le occasioni, 1939]

    METRO. Due quartine, composte ciascuna di tre endecasillabi e settenario.
    Il gioco delle rime è abbastanza libero: "volto/ascolto" (vv. 1-3) e "sfolla/crolla" (vv. 2-6) in fine di verso; rime al mezzo: "cala/cicala" (vv. 5-7) e "svetta/belletta" (vv. 5-8). Vi sono inoltre varie assonanze e consonanze: "volto/colpo", "recidere/forbice", "acacia/cicala", "ferita/prima", sempre/Novembre".

    COMMENTO
    Questa lirica fa parte delle Occasioni (1939), cioè del secondo libro poetico di Montale, e più precisamente della sezione intitolata "Mottetti".
    In essa il poeta tratta del ricordo di una persona amata, il cui volto persiste nella memoria, mentre tutti gli altri ricordi sembrano svanire. Ma, ad un tratto, anche questo volto, che pareva così nitido, viene bruscamente cancellato. E a simboleggiare tale evento ci sono quelle forbici, che sono evidentemente (se vogliamo intenderle in senso realistico) le forbici di un giardiniere che sta potando dei rami di acacia, ma che (metaforicamente) indicano qualcosa di più profondo. Esse alludono infatti al procedere della vita, che inesorabilmente travolge ogni nostro legame con un passato ormai irrecuperabile, annullando effetti che sembravano indimenticabili.
    La dimensione simbolica del componimento è arricchita dal richiamo al sopraggiungere dell'autunno (vedi l'ultimo verso): il guscio di cicala che cade insieme al ramo potato allude alla fine dell'estate, che ovviamente non va inteso in senso materiale ma soprattutto in senso psicologico.

    NOTE
    1 recidere: tagliare.
    2 solo... sfolla: rimasto solo nella memoria, in cui vanno sfoltendosi i ricordi.
    3 non far... sempre: non permettere che quel nitido volto, che pare intento ad ascoltare (come se ancora attendesse qualcosa da me), si annulli nella nebbia dei ricordi ormai sbiaditi.
    4 Un freddo cala...: il "freddo" allude contemporaneamente alla sensazione di gelo prodotta dala lama della forbice, e dall'arrivo dell'autunno. I puntini di sospensione indicano il brusco trapasso dal ricordo ancora nitido al suo disfacimento.
    5 Duro... svetta: sotto il deciso ("duro") colpo del giardiniere, la pianta agita la sua vetta, cioè la sua cima.
    6 E l'acacia... Novembre: l'acacia "ferita" (cioè amputata dei rami tagliati) lascia cadere il guscio di una cicala nella prima fanghiglia ("belletta" è parola arcaica) di novembre.