Come potrò dire
a mia madre
che ho paura?
La vita,
5 il domani,
il dopodomani
e le altre albe
mi troveranno
a tremare
10 mentre
nel mio cervello
l'ottovolante della critica
ha rotto i freni
e il personale
15 è ubriaco.
Ho paura,
tanta paura,
e non c'è nascondiglio possibile
o rifugio sicuro.
20 Ho licenziato
Iddio
e buttato via una donna.
La mia patria
è come la mia intelligenza:
25 esiste, ma non la conosco.
Ho voluto
il vuoto.
Ho fatto
il vuoto.
30 Sono solo
e ho freddo
e gli altri nudi
ridono forte
mentre io striscio
35 verso un fuoco che non mi scalda.
Guardo avvilito
questo deserto
di grattacieli
e attonito
40 vedo sfilare
milioni di esseri di vetro.
Come potrò
dire a mia madre
che ho paura?
45 La vita,
il suo motivo,
e il cielo
e la terra
io non posso raggiungerli
50 e toccare…
Sono sospeso a un filo
che non esiste
e vivo la mia morte
come un anticipo terribile.
55 Mi è stato concesso
di non portare addosso
vermi
o lezzi o rosari.
Ho barattato
60 con una maledizione
vecchia ma in buono stato.
Fu un errore.
Non desto nemmeno
più la pietà
65 di una vergine e non posso
godere il dolore
di chi mi amava.
Se urlo chi sono,
dalla mia gola
70 escono deformati e trasformati
i suoni che vengono sentiti
come comuni discorsi.
Se scrivo il mio terrore,
chi lo legge teme di rivelarsi e fugge
75 per ritornare dopo aver comprato
del coraggio.
Solo quando
scadrà l’affitto
di questo corpo idiota
80 avrò un premio.
Sarò citato
di monito a coloro
che credono sia divertente
giocare a palla
85 col proprio cervello
riuscendo a lanciarlo
oltre la riga
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito.
90 Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Insegnami,
tu che mi ascolti,
un alfabeto diverso
95 da quello della mia vigliaccheria.
[Un poeta cieco di rabbia, liberodiscrivere, Genova 2004]
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