METRO
Nell'originale francese è un sonetto "inglese" (tre quartine a rima alternata più una coppia a rima baciata).
COMMENTO
Questa poesia fu pubblicata su «Le Figaro» del 3 agosto 1895, ma solo nel 1913 fu unita alla raccolta delle Poesie di Mallarmé. Essa si regge su una similitudine concettualmente semplice ma espressa in modo piuttosto ermetico. Secondo Mallarmé la poesia consiste nella ricerca di un linguaggio "essenziale", più puro di quello usato nella comunicazione quotidiana: in esso le parole non devono descrivere o designare in modo preciso e riconoscibile la realtà, ma creare un mondo ideale e rarefatto, privi di fatti concreti. Tale concezione è espressa da Mallarmé attraverso le metafore dei cerchi di fumo (eleganti, evanescenti e impalpabili, come appunto dev'essere la poesia), della raffinata perizia del fumatore (abile e "sapiente" come dev'essere il poeta), della cenere scossa dal sigaro (una scordia materiale da eliminare, come il "vile reale".
NOTE
1 anima riassunta: il fiato espirato "riassume" in sé l'anima del fumatore; il poeta gioca sul significato originario della parola "anima", che gli antichi identificavano col fiato..
1 attesta... sapientemente: i perfetti cerchi di fumo testimoniano che il sigaro è fumato con raffinata perizia.
3 per poco: non appena.
4 così.. vola: come "l'anima riassunta" nei cerchi di fumo si solleva dal sigaro, così il suono delle "romanze" (il termine può alludere indifferentemente a canzoni o poesie) sfiora le labbra di chi le pronuncia.
5 escludine... vile: elimina dal tuo canto, fin dall'inizio, la realtà perché è volgare ("vile"), una scoria inutile come la cenere che si scrolla dal sigaro.
6 azzera: cancella, annulla. I riferimenti alla realtà concreta contaminano l'indefinita bellezza della parola poetica.
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