Ieri umana deità, or poca terra;
ieri ara, oggi tumulo, oh mortali!
Le piume, pur se d'aquile reali,
son piume, e chi ciò ignora molto erra.
5 Le ossa, che questa tomba adesso serra,
se non infuse d'aromi orientali,
mortal segno darebbero ai mortali:
apra la mente, ciò che il marmo serra.
La Fenice a cui Lerma fu un dì Arabia
10 oggi non è che un verme tra la cenere:
ne abbia coscienza ogni persona savia.
Se l'Oceano inghiotte una caracca,
cosa mai può sperare un navicello?
Tocchi terra, poiché è terra, l'uomo.
[Da Sonetti funebri, SE, Milano 1997. Trad. di Giuseppe Cirigliano]
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