METRO
Un strofa di 15 versi più un verso isolato in chiusura, con prevalenza di esettenari e quinari, senza vincoli di rima.
COMMENTO
In questa breve lirica il poeta rievoca, con una certa durezza, la morte del padre, sepolto secondo i riti degli antenati. La negatività della situazione è presente già in apertura, con l'incipit "Non capisco", e viene ribadita dal "grido della tribù" e da altre scelte lessicali di crudo realismo ("agguantasse / il pacco d'intestini"). Anche il riferimento a Giobbe vuole evidenziare la sofferenza e il fastidio del poeta, che chiede solo di essere lasciato in pace.
NOTE
1 volgeva... fossa: nel rito funebre ebraico gli uomini volgono le spalle alla fossa, per non vedere Dio che appare.
2 l'Iddio cane: il Dio degli ebrei si confonde col dio Anubi, il dio dalla testa di cane degli egizi.
3 Giobbe: il personaggio biblio che Dio mise alla prova con atroci sofferenze, per valutarne la fedeltà.
4 lini bianchi: il lenzuolo che avvolge il corpo del defunto.
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